Quando, secondo Burioni, potremo abbassare l’allerta coronavirus
03/03/2020 di Ilaria Roncone
Burioni continua ad essere una delle voci più accreditate rispetto alla diffusione del coronavirus. In un intervista il virologo del San Raffaele di Milano ha supposto quanto, secondo lui, potrebbe durare ancora l’epidemia. Secondo lui ci sono dati che confermano «quando potremo abbassare la guardia». Il medico ha affermato che siamo solo «all’inizio dell’epidemia», un momento in cui ancora non è possibile parlare di frenata. Proprio quando le misure restrittive sembreranno funzionare – ovvero quando il numero di contagi giornalieri scenderà – sarà proprio «quello il momento di non mollare».
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Burioni afferma che non sarebbe sorpreso se la chiusura scuole fosse prolungata
Secondo Burioni la chiusura delle scuole potrebbe essere ulteriormente protratta. Il virologo fa presente come, secondo i dati, siamo solo all’inizio dell’epidemia e che – non avendo ancora nè farmaci nè vaccini – siamo datati solo di «due armi: la diagnosi che ci permette di distinguere Covid-19 da un’influenza e, ancora più importante, l’isolamento» poiché questo virus si trasmette attraverso «contatti sociali», che vanno «ridotti il più possibile fino a che il contagio non rallenterà».
Quando potremo abbassare la guardia sul Coronavirus?
La domanda che tutti si stanno facendo è quando, finalmente, potremo tornare alla normalità senza correre rischi. Dopo l’accelerazione dei contagi a partire dal 1° marzo Burioni ha stabilito che, guardando alla Cina, «i primi dati sull’efficacia delle misure adottate sono arrivati 16-18 giorni dopo dell’implementazione di misure severissime», più delle nostre. Secondo il virologo del San Raffaele «se tra qualche giorno vediamo che il trend è in discesa vuol dire che le misure adottate hanno funzionato. Ma se in quel momento molliamo, riaprendo scuole, stadi, palestre, il rischio è che i casi riesplodano e i sacrifici fatti non saranno serviti. Se il trend invece continuerà a salire vuol dire che le misure adottate non sono state sufficienti e dovranno essere riviste per renderle più stringenti». Bisognerà ancora attendere, quindi, per capire quando effettivamente l’emergenza coronavirus potrà dirsi rientrata.