Gimbe: «+140% dei contagi nell’ultimo mese, progressivo aumento delle ospedalizzazioni»

Il report Gimbe rispetto all'ultimo mese riflette l'esponenziale aumento dei contagi

21/08/2020 di Ilaria Roncone

«Niente allarmismi ma serve attenzione perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni»: questo il commento di Cartabelotta, presidente della Fondazione Gimbe, rispetto agli ultimi dati sul coronavirus rilevati e confrontati con quelli di un mese fa. Quel 140% in più è un dato che sicuramente fa effetto e che si riflette maggiormente su Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio ma anche sulle regioni dl Sud.

LEGGI ANCHE >>> Cosa c’è di positivo e cosa c’è di negativo nei dati sul coronavirus del 21 agosto

La preoccupazione per la risalita della curva coronavirus

Cartabelotta ha parlato di «non poche preoccupazioni per la risalita della curva di contagio sia perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi due giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi». I dati relativi all’ultima settimana – dal 12 al 18 agosto – segnano un +20,6% di casi in più rispetto alla settimana precedente (da 2.818 a 3.399 casi in più). Aumentanti anche i ricoveri in terapia intensiva (da 49 a 58) così come le persone ricoverate con sintomi (da 801 a 843).

No agli allarmismi inutili ma inammissibile sottovalutare

L’attenzione rispetto alla curva deve rimanere, nel nostro paese, «molto alta». In particolare, «se da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali». Gli aumenti più importanti si sono avuti in: «Lombardia, che conta il 35,2% dei casi (5.314); un ulteriore 51,5% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.789), Veneto (1.688), Lazio (1.359), Piemonte (897), Sicilia (722), Toscana (718) e Campania (596); i rimanenti 2.006 casi (13,3%) si sono verificati nelle restanti 11 regioni e nelle 2 province autonome, dagli 8 della Valle d’Aosta ai 340 della Puglia». La morale della favola è semplice: gli effetti delle riaperture e delle vacanze si stanno manifestando, la possibilità di tornare a circolare liberamente rafforza il virus. Per evitare problemi occorre osservare le tre regole d’oro: distanziamento sociale, mascherina quando non è possibile e igiene accurata delle mani.

(Immagine copertina da Pixabay)

 

Share this article