La storia dei diritti d’autore della Disney su Topolino che scadono nel 2024

Secondo le leggi americane, tra due anni la casa di produzione non avrà più il copyright sul primo cartone in cui compare la figura del topo amatissimo dai fan dell'universo Disney

28/12/2022 di Enzo Boldi

Ogni cosa ha una scadenza. E nel 2024, a 96 anni dalla sua prima comparsa, la Disney perderà il suo copyright su Topolino. Ma attenzione: non sul personaggio che conosciamo oggi, ma su quello pubblicato – sotto forma di cortometraggio – nel 1928 sotto la regia di Walt Disney e Ub Iwerks. Negli ultimi giorni, infatti, in tantissimi (in particolare sulla piattaforma Reddit) hanno iniziato a fantasticare attorno alla possibilità di utilizzare quell’iconico personaggio che entrerà a far parte del dominio pubblico (quindi utilizzabile da tutti, senza bisogno di autorizzazioni o licenze). Ma la vicenda è molto più intricata.

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Di quale Topolino stiamo parlando? Non di quello sorridente, con il volto affusolato, la coda fina, i pantaloni rossi (con due bottoni bianchi sul davanti) e le scarpe gialle. Perché quella versione (ovvero quella moderna, raffigurata non solo nei cartoni animati Disney, ma anche nei fumetti) è ancora coperta da diritto d’autore (e lo sarà per moltissimi altri anni). Secondo la legge americana, però, nel 2024 scadrà il copyright per la prima versione – completamente differente rispetto a quella odierna e non solo per il vestiario, ma anche per il comportamento – di Topolino. Quello che compare nel cortometraggio (di 7′ e 48”) “Steamboat Willie“.

La versione integrale del cortometraggio distribuito dalla Celebrity Production – ma prodotto da Disney – il 18 novembre del 1928, è già disponibile da anni sul Canale Youtube della casa di produzione. Dunque, l’azienda l’ha già messo a disposizione (in forma completamente gratuita) degli utenti. Nel 2024, però, perderà ogni diritto d’autore su quel cartone animato. Ma solo su quello e non sul personaggio di Topolino.

Copyright Topolino in scadenza, cosa accadrà dal 2024

E cosa vuol dire la scadenza del Copyright Topolino nella sua versione di “Steamboat Willie“? Che negli Stati Uniti non vigerà più il diritto d’autore sull’opera (e anche in tutti gli altri Paesi in cui è vigente una normativa analoga), dunque che ogni singola persona potrà utilizzare quel personaggio per produrre propri contenuti basati su quel topo dispettoso con il muso allungato. Dunque, quel cartone animato potrà essere proiettato da tutti gratuitamente, senza seguire le policy sulla licenza di utilizzo, e potrà anche essere modificato.

I precedenti della Disney

In una nota, la stessa Disney rassicura gli appassionati di cosa accadrà nel 2024, sottolineando come il personaggi di Mickey Mouse – come lo conosciamo oggi – non subirà danni dalla fine del diritto d’autore sul primo cortometraggio: «Sin dalla prima apparizione di Topolino nel cortometraggio del 1928 ‘Steamboat Willie‘, le persone hanno associato il personaggio alle storie, alle esperienze e ai prodotti autentici della Disney. Questo non cambierà quando scadrà il copyright del film ‘Steamboat Willie’. Naturalmente continueremo a proteggere i nostri diritti nelle versioni più moderne di Topolino e altre opere che rimangono soggette a copyright, e lavoreremo per salvaguardare la confusione dei consumatori causata da usi non autorizzati di Topolino e degli altri nostri personaggi iconici».

Ma su “Steamboat Willie”, la storia cambia e la Disney non potrà più prendere decisioni – che spesso hanno suscitato malumore anche tra gli stessi fan – prese negli anni scori per rivendicare il proprio diritto d’autore. E il New York Times cita almeno due episodi emblematici. Il primo caso riguarda un asilo in Florida costretto a rimuovere un murale in cui era raffigurata Minnie per divertire i bambini. Il secondo, quello più eclatante, risale al 2008: alla morte di un bimbo, i genitori decisero di far incidere la figura di Winnie The Pooh sulla sua lapide. Ma lì arrivò l’avviso della Disney: qualora si fosse proceduto in quella direzione, senza autorizzazione (ovvero secondo gli oneri di licenza), sarebbe stata violata la legge sul diritto d’autore in favore della casa di produzione.

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