Come Agcom e parlamento stanno lavorando per bloccare gli streaming pirata in 30 minuti
C'è un emendamento alla legge di stabilità che potrebbe intervenire in merito. Parallelamente, l'Agcom sta pensando di aggiornare il regolamento sul copyright
13/12/2022 di Redazione
Da un lato, il parlamento che sta lavorando a uno dei tanti emendamenti alla legge di bilancio (uno dei primi atti politici di Claudio Lotito, il presidente della Lazio eletto nell’ultima tornata al Senato), dall’altro c’è l’Agcom che dovrebbe aggiornare al più presto il regolamento per la tutela del copyright del 2013. Contro il proliferare di siti che riproducono eventi in streaming live in maniera illegale e senza alcuna autorizzazione, è pronta una robusta azione da parte delle istituzioni italiane, sia a livello politico, sia a livello di autorità.
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Streaming pirata, la stretta della politica e dell’Agcom
L’obiettivo congiunto di entrambi i lavori (sia di quelli d’aula, sia di quelli all’interno dell’Agcom) è quello di portare a una rapidissima e incisiva azione contro i siti pirata e contro gli eventi in streaming nel dettaglio. Attualmente, dalla segnalazione alla rimozione del contenuto illegale o del portale dove questo contenuto viene trasmesso (o al sequestro, come dimostrano diverse operazioni della Guardia di Finanza piuttosto recenti) passa diverso tempo (almeno 3 giorni). Le operazioni in corso puntano, invece, a rimuovere il contenuto entro trenta minuti dalla segnalazione dell’irregolarità.
«Qualora arrivi un ordine cautelare di blocco all’accesso degli indirizzi IP e dei siti attraverso cui vengono diffusi i contenuti illegali – si legge, ad esempio, nell’emendamento -, i prestatori di servizio della società dell’informazione devono provvedere ad eseguirlo tempestivamente e comunque entro trenta minuti dalla comunicazione». Ovviamente, questa eventualità prevede nell’ordine delle cose l’aggiornamento del regolamento dell’Agcom sul copyright (che risale al 2013).
La stretta contro l’illegalità
Casi controversi hanno agitato il mondo dello streaming. I diritti di trasmissione di eventi in esclusiva assumono costi sempre più importanti, ma si espongono automaticamente a problemi di duplicazione irregolare. Per bloccarli, i servizi di streaming provano a tenerne traccia attraverso un codice alfanumerico in filigrana che viene trasmesso durante l’evento stesso: in caso di streaming illegale, individuare quel codice porta l’operatore al blocco dell’utenza di riferimento. Ma si tratta comunque di una misura complementare e non risolutiva: sarà compito delle istituzioni indicare tempi rapidi di esecuzione per bloccare la pirateria online.