Perché il codice che vedete durante la partita su Dazn, in realtà, è un bene per voi
Si tratta di un watermark che ha come obiettivo quello di combattere la pirateria
27/09/2021 di Gianmichele Laino
Nel grande dibattito social che riguarda Dazn c’è spazio davvero per qualsiasi protesta. Ora, se la questione è legittima quando si tratta di flussi di streaming che si interrompono o di problemi nell’accesso al portale, sembra davvero pretestuosa quando si tratta di altri elementi, come – ad esempio – quel codice alfanumerico che compare in continuazione sullo schermo durante la visione della partita. In realtà, si tratta di uno strumento che tutela l’utente e cerchiamo di spiegare il perché.
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Codice su Dazn, è un watermark contro la pirateria
Ma poi mi dovete spiegare che minchia è quel codice sulla sinistra che compare ogni 2 minuti @DAZN_IT pic.twitter.com/qPErVh7wpT
— Manuel Vanacore (@xManuelVanacore) September 21, 2021
Che significa questo codice? pic.twitter.com/n3awP6x0TX
— Andrea Barbato (@AndreaBarbato) September 18, 2021
Mo’ devo pure visualizzare il codice cliente sullo schermo?#Dazn #FiorentinaInter
— Felice Tommasino (@felicetommasino) September 21, 2021
Come si può vedere da questi tweet (che non sono gli unici a essere comparsi online), c’è molta confusione su questa sequenza di lettere e di numeri che compare in sovrimpressione durante un evento live su Dazn. Non si tratta di un semplice “codice cliente” e, soprattutto, non rappresenta sicuramente un problema di cui l’OTT che trasmette le immagini del campionato di Serie A non sia a conoscenza. Anzi, il codice è una protezione ulteriore per un utente che paga il proprio abbonamento, che è regolarmente un cliente di Dazn e che non cerca scorciatoie gratuite per poter vedere le partite di Serie A.
La lotta alla pirateria attraverso un codice univoco
Il codice è un watermark univoco per ogni cliente, che rende inconfondibile la stessa utenza. A cosa serve? A evitare che dallo schermo di quello stesso utente possa partire uno streaming pirata, un modo per poter visionare la partita senza corrispondere la mensilità dovuta all’OTT. Si tratta di uno dei ritrovati più recenti – e anche più affidabile – per combattere la pirateria online. Tutti i metodi sperimentati in precedenza, infatti (dalla crittografia al token), non hanno sortito l’effetto che, invece, sta avendo il watermark.
Il codice, da solo, non blocca automaticamente la trasmissione illecita di un contenuto coperto da copyright. Tuttavia, può consentire a chi fa monitoraggio sui siti pirata di individuare i dispositivi da cui parte la trasmissione illecita del contenuto, rendendo più rapida il blocco di questa stessa trasmissione. Il watermark in filigrana, quindi, deve essere visibile, invasivo nei limiti del possibile, in modo tale da tutelare sia l’azienda che si è assicurata – a fronte di un investimento importante – i diritti di trasmissione dell’evento, sia l’utente che paga un abbonamento (la pirateria è uno dei nemici più noti della competitività dei prezzi sul mercato). Tra l’altro, Dazn non è stata la prima azienda a utilizzare questo metodo: anche Sky (soprattutto su SkyGo) impiega il watermark per combattere la pirateria online.