Convocato e poi annullato il Consiglio dei Ministri sulla Banca Popolare di Bari
13/12/2019 di Gaia Mellone
Un consiglio dei ministri d’emergenza convocato per le ore 21 di venerdì sera, e poi annullato dopo le proteste di Italia Viva: al centro del tavolo la questione relativa alla Banca Popolare di Bari. Una convocazione che segue le dichiarazioni in mattinata del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aveva affermato come il Governo non avesse intenzione di «ricorrere a un decreto legge per mettere a punto la cornice normativa del salvataggio».
Banca Popolare di Bari commissariata da Bankitalia
Mentre veniva convocato, e poi annullato, il Cdm d’emergenza, Bankitalia ha reso nota la decisione di commissariare la Banca Popolare di Bari, nominando Enrico Ajello e Antonio Blandini come commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso come componenti del comitato di sorveglianza. «La Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari – viene scritto sulla homepage del sito dell’istituto di credito pugliese – e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali». Ma c’è spazio per una rassicurazione ai clienti, a cui viene detto che «la banca prosegue regolarmente la propria attività» e che quindi la clientela può «continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia».
Convocato un Consiglio dei Ministri sulla questione della Banca Popolare di Bari
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«Al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca» ha dichiarato Giuseppe Conte durante la conferenza stampa alla fine dell’Eurosummit. Nella serata di venerdì è però stato convocato un consiglio dei ministri con dossier alla mano. L’ipotesi riportata dalla stampa è che si voglia valutare se adottare o meno provvedimenti straordinari per salvare l’istituto di credito pugliese che versa in difficoltà da diversi mesi. Negli scorsi giorni la Banca Popolare di Bari si era rivolta ad un fondo interbancario per chiedere aiuto, e aveva anche avviato un percorso per una potenziale partnership con il mediocredito centrale. La Banca ha anche chiesto i danni ai dirigenti accusati di aver contribuito al dissesto dell’istituto.
Italia Viva spacca il Cdm: « Rottura nel metodo e nel merito»
Dopo l’accelerazione, arriva la rottura. A chiamarsi fuori è Italia Viva. Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati del partito fondato da Matteo Renzi ha condannato «la convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche» avvenuta «senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito».
Marattin ha aggiunto anche di essere stupito che «chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori» ora si renda responsabile «di una operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l’ha fatto». «Italia viva non parteciperà al consiglio dei ministri – ha quindi concluso – e si riserva di valutare in aula quale posizione assumere».
(Credits immagine di copertina: Logo banca Popolare Bari Facebook Banca Popolare di Bari ; Giuseppe Conte ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/ FILIPPO ATTILI)