Quello che in Italia non succede: in Germania dichiarato fuori legge un movimento neonazista

23/01/2020 di Redazione

In Italia c’è un articolo della Costituzione, la XII disposizione transitoria e finale, che vieta la ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista. Tutto ciò non ha impedito, nel corso degli anni, a diverse associazioni di raccogliersi sotto altre insegne, pur dichiarandosi apertamente a favore dell’ideologia fascista. In Germania, che ha vissuto come l’Italia la ferita mai risanata del totalitarismo di destra, ultimamente si sta cercando di dare una stretta ai movimenti neonazisti, proprio come Combat 18.

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Combat 18, neonazisti dichiarati fuori legge in Germania

Oggi, il ministro dell’Interno Martin Seehofer ha deciso di dichiarare fuorilegge il movimento che si ispira direttamente al partito nazista di Adolf Hitler e che fa parte del gruppo internazionale di estrema destra Blood & honour. «L’estremismo di destra e l’antisemitismo non devono avere un posto nella nostra società – ha detto il ministro di destra -, mentre Combat 18 ha contribuito attraverso la produzione di musica dai contenuti di estrema destra a diffondere un’ideologia che disprezza i diritti umani».

Il legame di Combat 18 con Adolf Hitler

Combat 18 ha un diretto legame con Adolf Hitler. Le iniziali del Führer sono, infatti, la prima e l’ottava lettera dell’alfabeto. Il gruppo si ispira agli ideali più violenti del nazismo e ha più volte, addirittura, minacciato l’intervento e la protesta armata. Per questo motivo, il ministro dell’Interno tedesco ha dichiarato illegali tutti i simboli legati al gruppo di estrema destra, in ottemperanza alle leggi in Germania contro ogni forma di apologia del nazismo (pene fino a 3 anni di carcere). Tra questi divieti c’è anche quello di fare il saluto nazista in pubblico.

In Italia, invece, la giurisprudenza sul braccio teso è variabile: alcune sentenze della Cassazione sono andate in direzioni opposte, dichiarando il saluto fascista consentito quando non ha intento violento e quando viene impiegato in cerimonie commemorative. Un passato condiviso quello di Italia e Germania. Ma sul modo di riattualizzarlo nel presente, a quanto pare, ci sono molte differenze.

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