Quali esercizi commerciali riapriranno prima e quali dopo alla fine dell’emergenza coronavirus

Non si vede propriamente la luce in fondo al tunnel. Tuttavia, qualche elemento in più per determinare la fine di questo isolamento e di questa quarantena nell’emergenza coronavirus può essere aggiunto. Dopo la conferenza stampa di ieri del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ad esempio, possiamo stabilire per certo che le scuole non riapriranno il 3 aprile e che il lockdown degli esercizi commerciali non indispensabili andrà avanti per alcune settimane. Molto probabile a questo proposito che il termine del 3 aprile verrà esteso sino al 18 aprile. Ma chi riaprirà prima tra i vari esercizi commerciali e chi, invece, sarà costretto ad aspettare di più per evitare di vanificare gli sforzi compiuti in questo periodo per cercare di limitare i contagi?

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Chi riaprirà prima dopo la fine dell’emergenza coronavirus

Ad alzare la saracinesca in prima battuta potrebbero essere quelle imprese e quelle attività commerciali connesse alla filiera alimentare e farmaceutica, con la graduale ripresa a pieno regime di tutte quelle fabbriche e di quegli esercizi commerciali che hanno osservato, fino a questo momento, periodi di sospensione o di limitazione delle proprie attività. Si potrebbe tornare, ad esempio, agli orari soliti per i supermercati e per i negozi di alimentari, mentre le fabbriche che operano in questi settori potrebbero affrontare gli stessi ritmi produttivi di inizio crisi.

Poi sarà la volta delle altre attività commerciali non indispensabili, tutti quei negozi (del settore dell’abbigliamento, ad esempio) che sono stati raggiunti dalla misura restrittiva l’11 marzo (il dpcm che ha tenuto aperti solo supermercati, farmacie e altri negozi essenziali). Probabile che in questa tranche ci siano anche i barbieri.

Chi riaprirà prima e chi dopo: bar, ristoranti e discoteche fanalino di coda

Quello che sembra essere sicuro, insomma, è che i ristoranti, i bar, le discoteche (alle quali si aggiungono anche cinema e teatri) saranno gli ultimi ad essere aperti, anche dopo la fase uno della fine di un’emergenza che sarà graduale e a scaglioni.

Troppo alta la concentrazione delle persone in questi locali, troppo alto il rischio che le persone – appena terminata la quarantena e l’isolamento in casa – li prendano d’assalto, dando il via a quello che tutti, da istituzioni a virologi, temono: la ricaduta del contagio. Per questo, il governo sarà più prudente con questi esercizi e, con ogni probabilità, estenderà per loro nel tempo le misure restrittive.

(FOTO da Pixabay)

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