ChatGPT rischia un nuovo blocco in Italia?

La notifica di nuove violazioni inviata a Dublino dal Garante per la Privacy. I problemi del passato non sembrano esser stati risolti. O, almeno, non tutti

03/02/2024 di Redazione Giornalettismo

È passato meno di un anno da quando il Garante Privacy italiano obbligò OpenAI a sospendere il trattamento dei dati degli utenti italiani. Un provvedimento che portò, come conseguenza naturale, al blocco di ChatGPT in Italia per circa due mesi. Ora, dopo l’apertura di un’istruttoria, ecco che l’Autorità ha notificato all’azienda di Sam Altman – presso la sua sede europea di Dublino – una nuova “lettera” in cui vengono contestate ulteriori violazioni della privacy. Al momento, non sono stati spiegati i motivi di questa ulteriore mossa, ma appare evidente come i paletti stringenti del GDPR non sarebbero stati rispettati.

ChatGPT in Italia, il nuovo scontro col Garante Privacy

Un anno dopo, circa, si riaccendono i fari sul come OpenAI tratti i dati dei cittadini/utenti al di fuori (anche se al momento è solo un’ipotesi, con l’azienda che avrà 30 giorni per rispondere e far pervenire le proprie memorie difensive) del Regolamento europeo. Alcune migliorie – proprio seguendo le indicazioni dell’Autorità italiana – sono state inserite e implementate all’interno di ChatGPT, ma sembra mancare ancora qualcosa. In particolare, non sembra esser stato implementato il meccanismo di age verification per evitare ai minori di utilizzare uno strumento potenzialmente dannoso per loro.

In attesa di sapere se e quanto rischia OpenAI in Italia e in Europa, Apple sta testando ChatGPT per migliorare il suo assistente vocale AI (Siri). E nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale dovrebbero essere introdotte con il rilascio di iOS 18. Ma l’uso di ChatGPT continua a essere diffuso in tutto il mondo. Come accaduto in Giappone, dove la giovane scrittrice Rie Kudan ha vinto il prestigioso Akatugawa Prize sfruttando l’aiuto creativo e narrativo del chatbot.

 

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