DL Recovery, su certificati digitali non si pagherà più la marca da bollo
Sorpresa nel testo del decreto Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì scorso
04/06/2021 di Redazione
Niente più balzelli sui certificati anagrafici digitali, dallo stato di famiglia al certificato di nascita o di residenza: per tutti gli atti scaricati attraverso l’Anagrafe tributaria della popolazione residente, non si pagheranno più imposte come il bollo da 16 euro o i diritti di segreteria. L’esonero è previsto dalla bozza del decreto Recovery con le semplificazioni e la governance del piano, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nel testo si precisa che i certificati digitali saranno “in ogni caso, senza oneri per il richiedente”.
Ma in Gazzetta Ufficiale, ecco la sorpresa: l’esenzione dal bollo e di altri costi per il cittadino, per chi ottiene i certificati online, vale solo per il 2021.
Martedì 01 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il dl Semplificazioni e Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza con le prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. Sono 67 gli articoli che compongono il provvedimento: si va dal Superbonus – che salta per gli hotel – agli appalti che vedono l’eliminazione della logica del massimo ribasso e la quota del subappalto al 50% con garanzie per i lavoratori impiegati. Ridotti i tempi di valutazione dell’impatto ambientale, il green pass viene realizzato attraverso l’infrastruttura del Sistema Tessera Sanitaria e si potrà scaricare anche tramite l’app Io e Immuni. Inoltre sono stabilite le norme in materia di governance del Pnrr, previsti anche premi e penali per l’esecuzione dei contratti legati al Piano di ripresa e resilienza, inserite le disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure e di rafforzamento della capacità amministrativa. C’è anche l’eliminazione dell’imposta di bollo di 16 euro per i certificati anagrafici richiesti online e l’obbligo di assumere una quota non inferiore al 30% di giovani e donne Under 36.
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