C’era una volta un Berlusconi analogico che è diventato digitale

Nel corso della sua vita, l'ex Presidente del Consiglio è stato in grado di attraversare tutte gli spazi temporali della comunicazione

18/06/2023 di Redazione Giornalettismo

Tra le luci e le ombre che hanno contraddistinto la sua vita, emerge un aspetto fondamentale per quel che riguarda la percezione di Silvio Berlusconi: è sempre stato un personaggio “virale”. Fin dai tempi pre-social, quando questo concetto ha varcato il confine del suo stesso senso più stretto. Anche perché il suo modo di comunicare ha superato gli argini del classico e ridondante linguaggio politico. Strategie che lo hanno reso un vero e proprio influencer prima degli influencer stessi.

Silvio Berlusconi, una vita dall’analogico al digitale

Una figura che, in ogni caso, ha rappresentato un tassello del passaggio dalla comunicazione analogica a quella digitale. Fin dai tempi della televisione commerciale, quando con il suo “neo-trash” ha scardinato i canoni delle trasmissioni offerte ai telespettatori della televisione pubblica, come ci ha spiegato il giornalista e conduttore di TV Talk, Massimo Bernardini. Ma la tv è solo il primo step della genesi di un Berlusconi digitale. Il resto, infatti, è stato contraddistinto dal suo ingresso in politica, sempre al passo con i tempi. Lunghi anni di governo, altri all’opposizione. E mentre il mondo correva verso l’era dei social, eccolo sbarcare su Twitter, Facebook e Instagram. Fino al “capolavoro” (per effetto, più che per risultato) dell’arrivo su Tik Tok nel tentativo di raggiungere l’elettorato più giovane. E, come sottolineato da Marta De Vivo ai microfoni di Giornalettismo, «è probabile che per la fascia d’età 15-20, l’impronta di Berlusconi-influencer resterà impressa più della sua eredità politica».

E come ogni personaggio virale, Berlusconi è spesso stato oggetto di meme. Anzi, è stato il primo esempio di meme ante-litteram. Prima dei social, le sue uscite pubbliche (sia da capo del governo che da leader dell’opposizione) hanno fatto – in ogni caso – la storia della comunicazione politica in Italia. E, come ci ha spiegato Mattia Angeleri (fondatore della pagina satirica Aggiornamenti Quotidiani dalla Terza Repubblica): «Spesso Berlusconi non ha avuto necessità di essere memato, creando da sé elementi già in grado di creare ilarità».

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