«È probabile che per la fascia d’età 15-20, l’impronta di Berlusconi-influencer resterà impressa più della sua eredità politica»

L'intervista a Marta De Vivo, collaboratrice di HuffPost e TPI, blogger e consulente di comunicazione

13/06/2023 di Gianmichele Laino

«Ritengo che tra tutte le figure politiche degli ultimi anni, soprattutto tra quelle del centro-destra, Berlusconi ha sempre mantenuto un livello comunicativo virale, anche più di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Nonostante l’età, non risultava vecchio. Anche quando c’è stato il famoso sbarco su TikTok, è stato preso in giro, ma tutta l’immagine, tutto l’effetto che si era creato intorno a quel profilo, era voluto e ha funzionato. Tant’è che nel tempo lui ha continuato, prendendosi in giro anche da solo, com’era nel suo carattere». Marta De Vivo, giornalista, blogger e consulente di comunicazione, ha spiegato così l’impatto mediatico di Silvio Berlusconi analizzato con gli occhi della GenZ. Nel corso del nostro viaggio all’interno dell’utilizzo del digitale da parte del fondatore di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio, è stato impossibile non confrontarsi con il ruolo che la sua “era digitale” ha avuto sui nativi digitali.

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Marta De Vivo e il parere sulla comunicazione digitale di Berlusconi vista dalla GenZ

«Berlusconi è stato sempre una persona che la comunicazione l’ha fatta – ha spiegato Marta De Vivo ai microfoni di Giornalettismo -. La differenza tra il suo modo di approcciarsi a un mezzo nuovo come TikTok e quello degli altri è stata la sua capacità di comprenderla. Lui ha portato avanti il suo personal brand, una narrazione di sé giocosa, la consapevolezza di essere diventato un meme. Gli altri politici non hanno avuto questa intuizione e si sono approcciati a TikTok come se fosse uguale a Facebook, non comprendendo che, su questa piattaforma, l’attenzione doveva essere veicolata nei primi tre secondi di un video».

Dalle televisioni all’utilizzo dei social network: impossibile non fare i conti con l’eredità culturale che il suo stile comunicativo ha lasciato alle nuove generazioni, che hanno sperimentato i suoi messaggi politici attraverso i suoi canali Facebook, Instagram e – recentemente – TikTok; sia con il ritratto della società che emergeva prepotente a ogni puntata dei suoi show su Mediaset.

«La sua cifra stilistica è stata quella di voler raggiungere tutti, di voler costruire un prodotto accessibile a tutti, che tutti potessero usare e comprendere – ha spiegato Marta De Vivo -. Lo ha fatto con la sua televisione nazionalpopolare, ma lo ha fatto anche con i suoi social network. Nella giornata di ieri, ad esempio, Enrico Mentana ricordava che il TG5 è nato con l’intento di piacere a tutti. Questa stessa chiave di lettura può essere applicata anche al suo stile comunicativo. Lui è stato un influencer. Ha intuito l’importanza del personal brand, della narrativa e del racconto del personaggio. Mediaset e i suoi programmi hanno avuto un impatto importante anche sulle nuove generazioni che utilizzano i social network. Tutte le attività di Berlusconi sono state mediatiche: ha reso virale tutto ciò che lui faceva, dalle sue aziende, fino al suo impegno politico. Ad esempio, anche i bambini di oggi sanno che, negli ultimi tempi, è stato il proprietario del Monza».

Il dilemma, allora, riguarda soltanto la sua eredità: per le nuove generazioni, non sempre abituate all’approfondimento, ma spesso vincolate alle immagini e ai profili che vengono trasmessi sui social network, resterà qualcosa dell’eredità politica di Berlusconi o, al contrario, sarà prevalente la sua immagine di “influencer”? «La sua figura politica rimarrà nella storia e sarà studiata dalle nuove generazioni – ha risposto Marta De Vivo -: è impossibile cancellare il suo passato di uomo politico, perché – vuoi o non vuoi – determina ancora il nostro presente. Un esponente della GenZ non può non tenerlo in conto. Ovviamente, dipende molto dal tipo di target a cui ci stiamo riferendo. Per i ragazzi d’età compresa tra i 20 e i 25 anni, l’uomo politico rimarrà presente. Se, invece, pensiamo alla fascia d’età 15-20, la figura di creator/influencer/uomo dei social media lascerà un’impronta più forte rispetto a quella del suo passato politico».

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