«Lo sconto di 13 euro sul conto finale: così il cameriere si è ‘scusato’ per aver chiesto perdono a Mussolini dopo averci servito»

Abbiamo raccolto la testimonianza di Fatou Mbengue che aveva organizzato la festicciola in quel ristorante di Rimini

20/08/2020 di Enzo Boldi

Italia, agosto 2020. Ma sembra di essere nel 1920. Una madre organizza una piccola festa di compleanno in famiglia all’interno di un ristorante di Rimini. Prenota con tutte le cautele del caso, vista l’emergenza sanitaria in corso, chiede una torta per celebrare i due anni appena compiuti dalla piccola. Tutto bene, fino a quando non varca la soglia di quel locale: da quel momento il razzismo spegne le candeline della festa e diventa il peggior regalo possibile. Questa è la (triste) storia del cameriere si scusa con Mussolini per aver preso l’ordine da clienti neri.

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Fatou Mbengue, la donna di Bergamo che aveva organizzato la festa di compleanno per la figlia in quel ristorante di Rimini (dove è in vacanza insieme alla sua famiglia) ci ha raccontato questa assurda vicenda che fa sprofondare il nostro Paese in un epoca buia che, però, è molto più attuale di quello che una parte politica vuole negare. «Non appena entrati nel ristorante, è arrivato un cameriere al nostro tavolo per prendere la comanda. Non ha neanche salutato, ma questo per noi non era un problema – ha raccontato Fatou ai microfoni di Giornalettismo -. Dopo aver preso l’ordine, però, si è voltato verso un mobiletto che conteneva il quadro con il volto di Mussolini».

Cameriere si scusa con Mussolini, il racconto di Fatou

Già la presenza di un quadro con l’effige dovrebbe far riflettere, ma quel che accade dopo è ancora peggio: «Il cameriere si scusa con Mussolini per aver preso il nostro ordine, fa il saluto fascista e mentre si allontana per consegnare la comanda in cucina farfuglia un ‘sti neg*i’». Fatou e la sua famiglia se ne accorgono e al suo ritorno in sala gli chiedono di ripetere quel che aveva proferito davanti al quadro di Mussolini. E lui non nega: confessa di aver chiesto scusa al duce. Mentre il saluto romano era innegabile e notato da tutti.

Le scuse e i ‘13 euro di sconto’

«Io gli ho detto che comportamenti xenofobi sono reato in Italia, invitandolo a scusarsi», ci ha raccontato Fatou. Dopo qualche istante di tensione, con il cameriere che forse aveva compreso l’illogicità del suo gesto, è lui stesso a chiedere scusa e ad accettare l’invito alla rimozione di quel quadro di Mussolini messo in bella vista all’interno di un mobiletto, dopo la minaccia di chiamare le forze dell’ordine. Ma la serata è, ormai, rovinata. Quel compleanno di una bambina di due anni (e alla cena erano presenti molti altri giovanissimi) ha avuto un epilogo devastato dal razzismo. Poi, a fine serata – prima della denuncia ai Carabinieri – si va alla cassa per pagare il conto. E qui la sorpresa: uno sconto di 13 euro (in pratica un euro a persona, visto che gli ospiti erano 13) su uno scontrino da 131 euro (battuto dallo stesso cameriere). Era meglio pagare il prezzo pieno, piuttosto che assistere a un Italia il cui recondito passato emerge ogni giorno. Sempre di più.

(foto di copertina: da Facebook)

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