Italia o Spagna, purché se banna: il caso “pirateria”

Le polemiche nostrane sul Piracy Shield e la decisione, temporanea, di un giudice di Madrid su Telegram

30/03/2024 di Redazione Giornalettismo

Ci sono due lati della stessa medaglia. Da una parte la decisione della Corte di Giustizia spagnola che ha optato per il blocco (temporaneo) di Telegram nel Paese. Dall’altro, i contenziosi che stanno emergendo in Italia dopo quasi due mesi dall’entrata in vigore del Piracy Shield. Il terreno comune è quello della lotta alla pirateria online, ma con soluzioni differenti che stanno provocando moltissime polemiche. Partiamo da Madrid e dintorni, dove quattro grandi gruppi di media audiovisivi hanno presentato numerosi reclami contro l’app di messaggistica istantanea rea di non aver oscurato quei canali e gruppi in cui vengono condivisi link per accedere a piattaforme che violano il copyright. Vista l’assenza di risposte da parte di Telegram, il giudice ha deciso di sospendere l’utilizzo dell’applicazione in Spagna per i prossimi mesi. Mentre proseguiranno le indagini.

Blocco Telegram in Spagna, la mossa anti-pirateria

In Italia, invece, da oltre un mese ci sono polemiche per le soluzioni non mirate dello scudo anti-pirateria. Il 24 febbraio, infatti, i provider italiani hanno dovuto (obbligati dalla piattaforma Piracy Shield) oscurare un IP. Non era un solo sito, ma una CDN di Cloudfare. Questo vuol dire che nell’obiettivo di colpire un solo portale che illecitamente stava trasmettendo un match di Serie A, sono stati oscurati anche centinaia di altri siti “innocenti” che avevano una sola colpa: appoggiarsi a quella stessa CDN. Un paradosso. Una rappresentazione plastica dei problemi, già denunciati da molte persone fin dall’entrata in vigore di questo “scudo”, di questa soluzione.

E ora è battaglia aperta con Agcom che se la prende con Cloudfare e i titolari di domini su Cloudfare che stanno iniziando a inviare i reclami. La linea è sempre più sottile e il rischio di una paralisi dell’intero ecosistema internet è molto concreto. La soluzione? Invece di colpire alla cieca (pensando di avere un obiettivo concreto) occorrerebbe definire meglio le responsabilità delle aziende e dei fornitori di servizio. Il tutto per non far “pagare” anche gli innocenti.

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