La Spagna ha bloccato (temporaneamente) Telegram

Si tratta di un effetto della direttiva copyright e della diffusione incontrollata di contenuti video delle emittenti televisive iberiche sull'app di messaggistica

25/03/2024 di Gianmichele Laino

Il 19% degli spagnoli ha dichiarato di utilizzare regolarmente Telegram. Adesso, in seguito a una decisione presa dall’Alta Corte spagnola, provvisoriamente l’app di messaggistica istantanea sarà fuori dalla portata di questa ampia fetta di popolazione. La Spagna blocca Telegram provvisoriamente, a causa dei reclami partiti da alcuni dei principali network televisivi del Paese che vedevano i propri contenuti pubblicati in maniera piuttosto continua in gruppi e chat Telegram, senza alcuna autorizzazione. Telegram è la quarta app di messaggistica istantanea utilizzata nel Paese iberico e, al momento, non sembra aver reagito alla decisione del tribunale spagnolo, com’è – del resto – nel suo costume fare.

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Spagna blocca Telegram per violazione del copyright

Atresmedia, EGEDA, Mediaset e Telefonica hanno presentato ricorso in virtù della presenza dei propri contenuti, non controllata, sull’app di messaggistica. Santiago Pedraz, il giudice dell’Alta Corte spagnola, ha stabilito di sospendere la pubblicazione live di Telegram fino a quando non verrà assicurato il ripristino di tutte le violazioni commesse sull’app di messaggistica. Il Tribunale spagnolo ha stabilito che spetterà agli operatori telefonici bloccare Telegram tra i vari servizi proposti ai propri utenti.

La decisione è stata presa in virtù della direttiva sulla tutela del copyright che è stata approvata a livello comunitario e che ha permesso alle aziende di media spagnole di rivolgersi direttamente alla corte. Ora, la sospensione provvisoria del servizio è da considerarsi una sorta di misura cautelare, mentre l’ipotesi di reato è quella di una violazione reiterata del copyright.

La misura si sarebbe resa necessaria perché, nel momento in cui il giudice ha chiesto che Telegram potesse prendere provvedimenti nei confronti di quegli utenti che violano costantemente il copyright caricando sulla piattaforma i contenuti video dei media autori della denuncia, la società proprietaria del servizio di messaggistica non ha dato risposta. Bisognerà capire se Telegram, che solitamente ha tempistiche di risposte molto lunghe alle sollecitazioni delle autorità giudiziarie, possa in qualche modo mettere argine a questo provvedimento.

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