L’appello di Beppe Fiorello: «Basta cantare sui balconi. Dobbiamo fare tre giorni di lutto Nazionale»

C’è un’Italia che per rimanere unita e dimostrare la propria forza si è data, negli ultimi giorni, appuntamenti quotidiani per cantare e gridare «ce la faremo». A queste urla e a queste note si sono uniti momenti di ilarità che hanno dato vita a veri e propri fenomeni social. Il contraltare di tutto questo richiamo all’entusiasmo, però, sono state le immagini che mercoledì sera sono arrivate da Bergamo. E Beppe Fiorello chiede di rispettare le vittime, smettendo di fare questi flash mob.

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«Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa», ha scritto Beppe Fiorello sul proprio profilo Twitter allegando la foto dei carri militari che trasportavano fuori da Bergamo le bare con all’interno le vittime del Coronavirus.

Beppe Fiorello e la richiesta di lutto nazionale

Ci sarà tempo per cantare, ballare e gridare. Ma il messaggio di Beppe Fiorello sembra essere il quanto più attuale possibile. Perché i morti, in queste settimane, sono diventati dei meri numeri da contare alla fine di ogni giornata. Non si pensa quasi mai alle famiglie e a chi è rimasto mentre un proprio caro se ne è andato senza neanche poterlo salutare. E per questo il suo messaggio viene ribadito anche oggi.

L’appello ai politici

L’attore siciliano chiede ai politici di istituire almeno un giorno di lutto nazionale in memoria delle vittime di queste settimane. Un gesto simbolico per ricordare chi non ce l’ha fatta mentre tutti dai balconi (con legittimo ottimismo) gridano «Ce la faremo».

(foto di copertina: da profilo Twitter di Beppe Fiorello)

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