Le infiltrazioni in Wikipedia di sette redattori che fanno propaganda pro Cina

La fondazione Wikimedia ha annunciato i risultati di una serie di indagini che hanno portato a bandire sette redattori da Wikipedia per propaganda pro Cina

16/09/2021 di Ilaria Roncone

La denuncia arriva direttamente da Wikipedia, l’enciclopedia online famosa perché collettiva. Il meccanismo su cui Wikipedia si basa, infatti, prevede che chiunque possa modificare le voci dell’enciclopedia. Proprio per questo, spesso e volentieri, succede che le persone modifichino le voci per prendersi gioco di un determinato evento o di un personaggio. Quello che Wikipedia ha denunciato stavolta, però, è un’infiltrazione di un gruppo di redattori che avevano il preciso scopo di direzionare determinati voci Wikipedia per fare propaganda politica.

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Denunciata la propaganda politica di sette redattori su Wikipedia

Lo scopo dell’infiltrazione denunciata da Wikipedia è quello di assecondare determinati obiettivi della propaganda cinese. L’informazione è stata data dalla fondazione Wikimedia direttamente alla BBC, e l’accusa è pesante: si parla di un attacco che è arrivato a minacciare le «fondamenta stesse » dell’enciclopedia che si basa su un lavoro collettivo.

Le sette persone individuate e bandite dopo «lunghe e approfondite indagini» sono legate a un gruppo della Cina continentale chiamato Wikimedians of Mainland China. Gli accusati si sono difesi dicendo che Wikipedia sta agendo per «calunniare senza motivo un piccolo gruppo di persone». Provvedimento più leggero ma comunque incisivo per altre dodici persone, che hanno perso l’utenza come amministratori e che – da adesso in poi – potranno vedere i loro contenuti pubblicati solo dopo controllo e conseguente approvazione.

Wikimedia riferisce – tramite la voce della sua vice-presidentessa Maggie Dennis – che si tratta di un caso «senza precedenti» e che per portare alla luce la situazione nella sua interezza e complessità è stato necessario indagare per oltre un anno. Lo scopo degli infiltrati sarebbe stato quello di promuovere «gli obiettivi della Cina, controllando i contenuti e i filtri attraverso i quali essi potevano essere raggiunti». Non ci sono però evidenze del fatto che l’azione possa essere imputata in un qualche modo a Pechino.

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