Una bandiera nazista sventola a Gaza, Netanyahu attacca i palestinesi
09/04/2018 di Redazione
“Parlano di diritti umani mentre sventolano la bandiera nazista“. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto commentare così le proteste a Gaza di venerdì 6 aprile.
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Negli scontri con le Forze di difesa israeliane (Idf), salutate dal primo ministro come “nostri guardiani di giorno e di notte”, sono morte 9 persone, incluso un fotogiornalista.
The answer my friend is blowing in the wind, the answer is blowing in the wind. #GazaReturnMarch pic.twitter.com/tPQy5z4GrT
— LTC (R) Peter Lerner (@LTCPeterLerner) 6 aprile 2018
Nella seconda settimana della Marcia del ritorno, così è stata chiamata la protesta indetta nella Striscia di Gaza che dovrebbe durare ogni venerdì fino al 14 maggio, i toni si fanno sempre più duri: se da un lato i palestinesi, che venerdì scorso hanno protestato in 20mila, rivendicano di manifestare pacificamente, dall’altro Israele e il suo popolo ritengono che i cittadini di Gaza e dintorni vengano pilotati da Hamas e altri movimenti terroristi.
Il dato certo è uno: l’esercito israeliano apre il fuoco per respingere le pressioni lungo il confine della Striscia, che sia una scelta motivata o meno.
Netanyahu ha voluto commentare anche lo Stato che rappresenta, elogiandolo rispetto ai suoi vicini regionali: “Il nostro Paese è una meraviglia. Oggi tutti lo vedono. È uno stato che è ricercato da potenze e interi continenti. Siamo una nazione piccola ma piena di spirito e le nostre conquiste sono fonte di stupore in tutto il mondo. Tutti lo sanno e lo sentono quando vanno all’estero e tornano in Israele per vedere lo sviluppo, le strade, i suoi enormi successi“.
L’aberrante bandiera nazista che sventola dentro i territori palestinesi è solo l’ultimo episodio di una violenza, verbale e fisica, che promette di continuare. Sicuramente fino al 13 aprile prossimo.
(Foto credits: Twitter)