Attacco hacker in Albania, «costretti a chiudere siti governativi e servizi pubblici online»

Il governo albanese fa sapere che per prevenire eventuali conseguenze dell'attacco DDoS in corso ha chiuso temporaneamente tutti i siti governativi e i servizi pubblici online

18/07/2022 di Ilaria Roncone

La notizia arriva direttamente da una nota del governo albanese che ha chiarito la grave situazione dell’attacco hacker Albania attualmente in corso. Si tratta di un attacco di tipo DDoS massiccio che ha messo in crisi l’intero sistema. Lo scopo dell’attacco DDoS (che sta per Distributed Denial of Service) è quello di interrompere per un lasso di tempo più o meno lungo l’attività di un sito, servizi digitali o informatici, portali istituzionali o di aziende. A seconda del target e dei volumi di traffico coinvolti che raggiungono uno stesso server allo stesso momento, il sovraccarico rende i sistemi inutilizzabili.

Lo sappiamo bene anche in Italia, dove per alcune settimane portali di istituzioni e ministeri italiani sono stati presi di mira da hacker russi dei gruppi Killent e Legion con relative minacce e intimidazioni che si sono susseguite su Telegram anche nei confronti della stampa italiana.

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Attacco hacker Albania, cosa succede secondo il governo

Si tratta di notizie che stanno giungendo in queste ore direttamente dal governo dell’Albania e che fanno riferimento ai provvedimenti presi per contrastare quello che è stato chiaramente definito un attacco DDoS massiccio e in arrivo dall’estero. Nella nota di governo, nello specifico, si parla di «un massiccio attacco DDoS cibernetico, mai avvenuto prima» che ha le caratteristiche di «un sofisticato e sincronizzato attacco criminale nemico, proveniente dall’estero».

Non viene specificato – almeno per ora – quale sia l’origine dell’attacco né chi potrebbe esserci dietro. Le energie si concentrano sull’arginare le possibili conseguenze e l’Agenzia nazionale della società di informazione del paese ha chiarito di essersi vista «costretta a chiudere temporaneamente tutti i siti governativi e i servizi pubblici online», come si legge su Hackerjournal. Questo significa, all’atto pratico, che oltre il 90% dei servizi dell’amministrazione pubblica del paese sono attualmente fuori uso con tutte le ovvie e conseguenti problematiche per i cittadini del paese.

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