Suprematisti bianchi e cospirazionisti vandalizzano ripetitori per attaccare il governo Usa

Lo scopo primario degli attacchi ai ripetitori e alle celle è quello di alimentare il panico e la sfiducia

18/03/2021 di Ilaria Roncone

Le informazioni su questi attacchi alle infrastrutture di telecomunicazioni in Usa emergono da un rapporto del NYPD pubblicato il 20 gennaio che The Incerpt ha potuto visionare negli ultimi giorni. Secondo le indagini questi attacchi sono da attribuire a gruppi estremisti (neonazisti, cospirazionisti e suprematisti bianchi) che mirano a «diffondere la paura, interrompere i servizi essenziali e causare danni economici». Le azioni di danneggiamento dei ripetitori e delle celle telefoniche segnalate dal NYPD Intelligence Bureau comprendono cavi della fibra ottica tagliati e batterie di riserva dei siti wireless rimosse.

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Attacchi per «fomentare una sfiducia generale nei confronti del governo Usa»

Nel rapporto viene spiegato come gruppi diversi e non necessariamente affiliati a una precisa ideologia politica – sebbene i risultati delle azioni di sabotaggio siano quelli voluti dall’estrema destra – stiano agendo per alimentare la sfiducia nei confronti del neonato governo Biden. In particolare, tra le altre cose, viene citata la discussione in una chat di gruppo di stampo neonazista in cui i membri «hanno fortemente sostenuto lo sfruttamento dei disordini civili negli Stati Uniti attaccando le infrastrutture del paese» prendendo di mira in particolare «ponti, ferrovie e reti elettriche».

In particolare nel rapporto – di cui il NYPD non ha voluto confermare l’autenticità una volta contattato da The Verge – si legge che «negli ultimi mesi, estremisti della supremazia bianca, neonazisti, gruppi di estrema destra Telegram e teorici della cospirazione online hanno tutti enfatizzato l’attacco a obiettivi di infrastrutture critiche di valore». Ad essere esaltati sono casi come quello di Anthony Quinn Warner, che lo scorso Natale ha fatto esplodere una bomba fuori da un edificio AT&T a Nashville.

Il legame tra gli attacchi alle infrastrutture e Capitol Hill

Nel rapporto viene individuato anche un legame tra i fatti del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill e atti di vandalismo ai danni di ripetitori in Tennessee, West Virginia e a New York. In particolare questi tre attacchi avvenuto il giorno prima dell’assalto al Campidoglio sono stati definiti da un funzionario anonimo delle forze dell’ordine federali insoliti, sottolineando come fosse strano assistere a tre azioni di questo tipo compiute in un lasso di tempo così breve.

Gli attacchi alle infrastrutture di telecomunicazioni, comunque, non riguardano solamente gli Usa. I cospirazionisti agiscono in questo modo anche in Europa, dove lo scorso anno c’è stata un’ondata di attacchi contro i ripetitori da parte di chi affermava che le antenne del 5G stessero indebolendo il sistema immunitario delle persone favorendo così la diffusione del Covid. Tra i paesi europei presi di mira dagli odiatori del 5G c’è stata anche l’Italia (basti ricordare che in tempi recenti la moria degli uccelli di Roma è stata attribuita proprio alla tecnologia in questione).

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