Quali sono i compiti assegnati al Ministero per la Transizione Digitale

Il dicastero guidato da Vittorio Colao dovrà seguire alcuni temi ben delineati

27/02/2021 di Enzo Boldi

Ministero per la transizione digitale. Una definizione che può voler dire molto, ma le indicazioni che sono arrivate da Palazzo Chigi mettono dei paletti e delle indicazioni molto chiare e ben definite sui compiti che Vittorio Colao e i suoi tecnici dovranno svolgere durante il loro incarico. Nel suo discorso a Camera e Senato, propedeutico all’ottenimento dell’ampia fiducia parlamentare, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha citato più volte l’innovazione digitale e tecnologica. Insomma, sembra essere uno dei punti focali del programma dell’esecutivo. Ma quel che accadrà da qui ai prossimi mesi non dipenderà solamente da Vittorio Colao e dalla sua squadra.

LEGGI ANCHE > Le nove volte in cui Draghi ha citato il «digitale» nelle sue dichiarazioni programmatiche

Il MID (Ministero per la transizione digitale) avrà un ruolo più di coordinamento e promozione, mentre l’effettiva realizzazione di eventuali infrastrutture non dipenderà – tecnicamente – da Vittorio Colao. Come spiega il quotidiano La Repubblica, per esempio, per quanto riguarda i progetti di banda larga, 5G e internet (in generale) il MID avrà il compito di fornire l’indirizzo da seguire. Poi, all’atto pratico, toccherà al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) di Giancarlo Giorgetti portare a termine il lavoro infrastrutturale. I progetti, infatti, continueranno a fare riferimento a via Molise 2.

Ministero per la transizione digitale: qual è il suo ruolo nel governo

Tecnicamente, dunque, il Ministero per la transizione digitale agirà solo a livello esplorativo, di promozione, di indirizzo e coordinamento. Non affari di poco conto, anche se all’atto pratico servirà un deciso lavoro di squadra (e non solo con il Mise) per raggiungere gli obiettivi prefissati, E i vari dipartimenti hanno in agenda molti temi e molte matasse da dirimere: si parte, ovviamente, dal concetto di innovazione tecnologica (che al suo interno prevede una serie infinita di declinazioni), per poi passare alla nota Agenda digitale.

Gli obiettivi da inseguire

Dopodiché si entra in terreni più tecnici e che, probabilmente, dovrebbero avere un impatto più deciso sulla vita dei cittadini (e non solo). Vittorio Colao e la sua squadra al MID dovranno indirizzare l’esecutivo su tutti i progetti relativi alla banda larga e al 5G, ma anche rafforzare il piano della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (in collaborazione con il dicastero guidato da Renato Brunetta) e delle imprese. Infine ci sarà da proseguire la strada del fascicolo sanitario elettronico ed esplorare le novità: dal blockchain all’intelligenza artificiale. Il tutto solamente in termini di promozione, indirizzo e coordinamento.

(foto di copertina: IPP/Mario Romano)

Share this article