Come stamattina, dopo l’elenco dei ministri di Draghi, i giornali italiani si sono riposizionati

Nuovi ingressi in "maggioranza", ma c'è qualcuno che si porta all'opposizione

13/02/2021 di Gianmichele Laino

La settimana politica che è appena trascorsa ha permesso alle forze politiche di scegliere il proprio spazio rispetto alle posizioni e ai programmi esposti da Mario Draghi durante le consultazioni. Da questi confronti con le forze politiche non era emerso nulla sulla lista dei ministri che, ieri sera, dopo aver accettato l’incarico al Quirinale, lo stesso Draghi ha letto. Oggi, con l’elenco bene in vista nelle prime pagine di tutti i quotidiani italiani, assistiamo a un riposizionamento frenetico dei giornali, quasi come se fosse una quadriglia. I giornali su Draghi offrono punti di vista inediti: ecco una piccola guida su come dovremo leggerli da qui in poi, ben consapevoli che il cambiamento di idee – nel nostro Paese – resta sport nazionale.

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Giornali su Draghi, chi “entra” in maggioranza e chi “esce”

Partiamo dalle prime due grosse novità. Con Giuseppe Conte al governo (sia con il Conte 1, sia con il Conte-bis), il Fatto Quotidiano era stato molto vicino alla presidenza del Consiglio e, di conseguenza, alla maggioranza che lo supportava (anche a costo di un cambio in corsa, da quella giallo-verde a quella giallo-rossa). Oggi, il titolo che il giornale di Marco Travaglio propone sembra davvero andare nella direzione opposta: Tutto qui? 

Trapela delusione, incertezza nei confronti del nuovo esecutivo. L’editoriale del direttore è molto sferzante (soprattutto con i ministri che provengono da Forza Italia), possibile – quindi – che il Fatto Quotidiano “passerà all’opposizione” di questo governo Draghi.

Ma per un giornale che va, in questo frenetico giro di giostra, c’è un giornale che viene. Il Giornale di Alessandro Sallusti – complici proprio gli ingressi dei moderati di Forza Italia e della Lega nella squadra di governo – sembra avere un atteggiamento benevolo nei confronti dell’esecutivo di Mario Draghi: Fine dei dilettanti – titolo scelto da Sallusti – sembra preludere a una visione delle notizie politiche più favorevole all’esecutivo. Mentre, in questi ultimi mesi, il Giornale si era schierato spesso accanto ai quotidiani “sovranità” nel fare opposizione a Giuseppe Conte.

I giornali “sovranisti”

Chi resta fuori, nonostante l’ingresso della Lega in maggioranza, sono Libero, Il Tempo, La Verità. Tutti e tre questi quotidiani che hanno intercettato l’audience sovranista, infatti, restano perplessi dopo l’operazione politica che ha portato la Lega al governo, anche se su posizioni che sembrano distanti da quelle “bandiera” di Matteo Salvini: Libero parla addirittura di un «minestrone di basso profilo» (sottolineando scontenti sia nel Carroccio, sia tra gli azzurri di Forza Italia), mentre la Verità non esita a chiamare questo governo Conte-ter.

Torna su posizioni molto critiche nei confronti della maggioranza il Manifesto che oggi titola Dragstore, mentre i quotidiani garantisti (come il Dubbio e il Riformista) si mostrano soddisfatti della nomina di Marta Cartabia a ministro della Giustizia. In tutto questo, cosa fanno i quotidiani più letti in Italia? Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa (ma anche i giornali del gruppo Caltagirone come Il Messaggero e il Mattino) offrono titoli all’apparenza neutrali, tuttavia nei loro editoriali di appoggio sorridono, nel complesso, all’operazione Draghi. Questa sarà la nuova griglia di partenza dei quotidiani italiani rispetto all’esecutivo che giurerà al Quirinale alle 12 del 13 febbraio. Per i sorpassi ci sarà tempo.

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