Ius soli, Giuseppe Conte sembra aprire uno spiraglio, ma Luigi Di Maio lo frena

È stato bello finché è durato: il sogno di una possibile discussione sullo Ius Soli, il diritto di acquisire la cittadinanza per nascita sul territorio, è durato davvero un attimo. Ad accendere la speranza è stata la dichiarazione di Giuseppe Conte durante l’incontro ad Assisi con i reali di Giordani, Antonio Tajani e Angela Merkel. Dopo poche ore però, sono intervenuti i due vicepremier, sventolando il contratto di governo dove lo ius soli non c’è.

Ius soli, Giuseppe Conte sembra aprire uno spiraglio, ma Luigi Di Maio lo frena

Il tema dello Ius Soli occupa il dibattito pubblico da quando sono emerse le storie di Adam e Ramy, i due giovanissimi che sono riusciti a fare delle telefonata mentre Ousseynou Sy metteva in atto il suo folle piano. Dopo essere stati definiti “eroi”, è stata avanzata la proposta: dargli la cittadinanza onoraria. Un tema spinoso per il governo gialloverde, che da un lato è molto attento al sentimento popolare ma dall’altro è molto attento ai confini. Eppure, Giuseppe Conte per un attimo, per quanto fugace, sembrava aver aperto una porta. Incalzato dalla domanda di Luciano Fontana, che moderava l’incontro insieme a Lucia Annunziata, il presidente del Consiglio ha auspicato «che si avvii nel Paese, nelle sedi opportune, una riflessione serena» sul tema. Ha anche aggiunto che «si può valutare la nascita sul territorio italiano che sia però collegata ad un percorso di integrazione serio», che preveda «la conoscenza della nostra cultura» e la condivisione di «valori comuni». Perché, spiega il premier italiano, «nascere sul territorio può essere anche una mera occasione geografica. Occorre qualcosa di più, occorre quello che è mancato in Italia, perché quella politica degli anni scorsi dove abbiamo avuto degli sbarchi incontrollati ci ha impedito di elaborare una politica di integrazione».

Ius soli, Luigi Di Maio frena: «Considerazione personale, non è nell’agenda di questo governo»

Lo ha detto anche Giuseppe Conte: il tema dello Ius soli «non è nel contratto di governo» ma le sue parole sembravano aver messo in discussione la possibilità di avviare un po’ dalla famosa lista programmatica. Luigi Di Maio ha prontamente rimesso in ordine le proprie fila: di quanto detto da Conte, si è aggrappato proprio alla menzione del contratto. «Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo ius soli non è nell’agenda di governo» ha tuonato rispondendo a quanti gli chiedevano se si fosse trattato di un colpo di testa di Conte o di un’effettiva possibilità. «Lo ribadisco, non è nell’agenda di governo e non sarà quindi dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c’è già una normativa in Italia che regola la cittadinanza» ha continuato il ministro, aggiungendo che «la riflessione auspicata dal premier riguarda una sua sensibilità. Legittima, per carità, ma personale».

(credits immagine di copertina: ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)

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