Di Maio dice che sulla Tav non è questione di fare i bambini

L’atto più solenne per metterci la faccia sulla Tav. Luigi Di Maio mette in campo l’artiglieria pesante per schierarsi sull’infrastruttura Torino-Lione e per richiamare l’attenzione dell’alleato di governo Matteo Salvini. Per questo motivo ha convocato, per il primo pomeriggio dell’8 marzo, una conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui ha voluto ribadire il fermo no del Movimento 5 Stelle al via libera alla Tav.

Luigi Di Maio convoca una conferenza stampa sulla Tav

«Non è questione di chi ha la testa più dura – ha affermato Luigi Di Maio –  questi sono discorsi da bambini: dobbiamo metterci al tavolo ed evitare di vincolare soldi degli italiani. Capisco che ci sono impegni e che ci sono delle leggi, ma non si possono vincolare i soldi degli italiani a un’opera che si deve ridiscutere. Se stiamo parlando dei soldi degli italiani, prima vai a ridiscutere l’opera e poi decidi cosa vai a farne dei soldi».

Il debutto della conferenza stampa sulla Tav era stato particolarmente frizzante e brioso. Luigi Di Maio si era definito interdetto per la ferma decisione di Matteo Salvini di andare fino in fondo alla questione, pur di provocare uno scontro all’interno del governo. Stando a quanto affermato dal vicepremier del Movimento 5 Stelle, non sembra il caso di mettere a rischio l’esecutivo su un singolo punto di un contratto che è stato scritto in sei giorni.

Luigi Di Maio non vuole far cadere il governo

«Cosa poteva accadere se avessi messo in discussione la legittima difesa che non ho fatto e non farò – ha chiesto Di Maio, con una domanda retorica -, o il decreto sicurezza e altri provvedimenti che allora quando abbiamo scritto questo bellissimo atto di governo sono entrati in quota Lega? Vi sareste arrabbiati ed è per questo che c’è un certo disappunto nel Movimento, perchè ci siamo battuti per mettere nel contratto questa ridiscussione della Tav».

Nonostante quest’ultimo passaggio, però, Luigi Di Maio ha affermato che non c’è alcuna intenzione di avviare una sorta di mercimonio all’interno del governo per portare a casa un provvedimento in cambio di un altro. La tensione resta altissima e Di Maio vuole stemperarla nei prossimi giorni, senza aspettare lunedì, quando scadrà il termine ultimo per presentare i bandi Telt e non perdere dei finanziamenti europei. «Non mi si può dire che ci rivediamo lunedì – ha chiuso Di Maio -, questo è un fine settimana di lavoro per portare a casa gli obiettivi del governo».

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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