C’è il sosia di Salvini al Senato. E anche lui è leghista

07/03/2019 di Enzo Boldi

Two Salvini is megl’ che one? Questa mattina a Potenza il leader della Lega è stato accolto come una star dai sostenitori del Carroccio per la campagna elettorale del Centrodestra in vista delle elezioni Regionali in Basilicata in programma il prossimo 24 marzo. Ad attenderlo anche un suo sosia. Il suo primo lavoro è l’avvocato, poi sindaco del Comune di Tolve (in provincia di Potenza) ed eletto al Senato della Repubblica proprio con la Lega. Si tratta di Pasquale Pepe.

La somiglianza è evidente, acuita ancor di più dalla barba (più o meno folta). Uno, Matteo Salvini è più alto; l’altro, Pasquale Pepe, è di qualche centimetro più basso. Fianco a fianco sembra di trovarsi di fronte a due cloni, con piccole e poco evidenti differenze. In alcune pose, come quelle mostrate nelle foto di seguito, sembra trattarsi di due sosia veri e propri.

Pasquale Pepe è il sosia di Matteo Salvini

La loro carriera, però, è ben diversa. Pasquale Pepe nasce come avvocato in Basilicata e diventa sindaco della propria città, Tolve, nel 2015. Poi, con le elezioni del 4 marzo 2018, ottiene un posto al Senato proprio nelle file della Lega di Matteo Salvini. Un ruolo che, però, è stato evidenziato non tanto per le proposte di legge fatte nel corso di questo anno, ma per una gaffe che ha fatto il giro dei social in occasione delle polemiche sul rimpatrio del terrorista Cesare Battisti.

La gaffe sul rimpatrio di Adriano Sofri dal Brasile

Era il 15 dicembre scorso e l’ex terrorista era ancora in Brasile. Il governo italiano si stava mobilitando per avviare le procedure di rimpatrio dal Brasile di Cesare Battisti. Il neopresidente Bolsonaro lo aveva promesso a Salvini, ma Pasquale Pepe ha voluto fortemente ribadire la richiesta della Lega e dell’Italia. Solo che, invece di chiedere il ritorno di Battisti, chiese quello di Adriano Sofri.

(foto: ANSA/ ANGELO CARCONI )

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