Secondo il leghista Armando Siri, la corruzione si combatte con il buonsenso

01/03/2019 di Redazione

Non mancano le sorprese quando alcuni esponenti del governo Lega-M5S parlano di tematiche che tutti noi diamo per scontate. Armando Siri, leghista e sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, ha voluto affrontare il caso della corruzione nelle opere pubbliche. Da un punto di vista davvero inedito: «Siamo l’unico Paese che ha un ente ulteriore contro la corruzione, sembra che diamo per scontato che siamo tutti corrotti e dobbiamo curarci, io penso che sia il contrario: siamo tutti persone corrette fino a prova contraria».

Armando Siri mostra la sua ricetta contro la corruzione

Quindi, la ricetta del sottosegretario non è quella di rafforzare l’apparato dell’Anac – ovvero l’ente anticorruzione che vigila sugli appalti pubblici e che è stato introdotto da qualche anno in Italia -, ma quella di utilizzare il buonsenso. Proprio così.

«Per curare la malattia della corruzione – sostiene Siri – abbiamo scatenato degli anticorpi che non solo non riescono a curare la malattia, ma hanno distrutto l’organismo, quindi è stata una reazione eccessiva».

Il sottosegretario, nel corso del suo intervento ha ricordato una serie di episodi controversi, come Expo o il Mose, in cui sono stati gestiti importanti flussi di denaro per la realizzazione di opere o eventi pubblici. Anche in quelle circostanze, l’autorità anticorruzione ha vigilato moltissimo, causando – secondo il punto di vista di Siri – rallentamenti nella realizzazione delle stesse opere ed eventi pubblici. Bastava usare il buonsenso.

Secondo Armando Siri, basta il buonsenso

Una formulazione, quella utilizzata dal sottosegretario leghista, che sembra risolvere con argomentazioni populiste un problema effettivamente radicato nel nostro Paese. Ma, visti i contrasti che ci sono stati tra il numero uno dell’anticorruzione Raffaele Cantone (che è stato sul punto di lasciare l’incarico) e il governo negli ultimi giorni, le parole di Armando Siri assumono un significato diverso e nuovo. Che può essere la cartina tornasole dell’operato dell’esecutivo in materia di anticorruzione.

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