Il Consiglio d’Europa accusa l’Italia: «I vostri politici incitano all’odio e al razzismo»

24/01/2019 di Enzo Boldi

In Italia, negli ultimi tempi è stato registrato un aumento dell’incitamento all’odio da parte dei vari personaggi politici, del razzismo e xenofobia nel discorso pubblico, soprattutto attraverso la diffusione sui media e su internet per via dei social network. È questo il quadro preoccupante dipinto da un nel rapporto di monitoraggio sul nostro Paese votato dal Consiglio d’Europa. A Strasburgo, inoltre, c’è anche grande preoccupazione per quelli che vengono chiamati – almeno a mezzo di propaganda – ‘porti chiusi’.

Oltre alla questione dell’incremento dell’odio, il Consiglio d’Europa richiama l’Italia e chiede spiegazioni sull’applicazione della Legge 194 sull’aborto, soprattutto in merito alle difficoltà di accesso ai servizi di interruzione di maternità: «Sebbene la situazione sembri essere migliorata – scrive il Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa in seguito a un ricorso presentato dalla Cgil – ci sono ancora notevoli disparità».

Strasburgo evidenzia l’odio del linguaggio politico italiano

Un rapporto di monitoraggio, già votato da Strasburgo, che ha provocato le immediate reazioni della Lega e che viene accusato di essere infarcito di luoghi comuni che non hanno alcuna contezza con la realtà: «È scandaloso e inaccettabile che nella risoluzione in discussione al Consiglio d’Europa, sul monitoraggio sull’Italia, dove si scrive che il Governo è formato da un movimento di estrema destra, la Lega, e da uno anti sistema, i Cinque Stelle, si accusi il nostro Paese di una serie di gravi comportamenti razzisti, xenofobi e anti umanitari», commentano rabbiosi i parlamentari della Lega nella delegazione italiana al Consiglio d’Europa Paolo Grimoldi, Alberto Ribolla e Manuel Vescovi.

Per la Lega sono solo luoghi comuni

L’odio non esiste. Così si può sintetizzare il pensiero dei parlamentari del Carroccio a Strasburgo, che poi accusano anche i relatori di quel report: «Non possiamo accettare che nella relazione sull’Italia il relatore scriva, in tema di politiche migratorie, di ‘essere seriamente preoccupato’ perché le politiche del Governo ostacolano il lavoro delle ONG, mettendo a rischio vite umane e violando norme umanitarie fondamentali ed esprima preoccupazione per la recrudescenza di atteggiamenti razzisti, della xenofobia e di incitamenti all’odio da parte di responsabili politici. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, il relatore esprime la sua preoccupazione per la presenza in Italia della criminalità organizzata e delle mafie che a suo dire esercitano ‘una forte presa sulla politica italiana’». Per i rappresentanti della Lega questi sono solamente luoghi comuni e non dipingono la realtà dell’Italia.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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