Ma Conte, Salvini e Di Maio potevano farlo un tweet su Bertolucci

27/11/2018 di Redazione

Vista la leggerezza con cui Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini usano i social network, un tweet o un post su Facebook per ricordare Bernardo Bertolucci potevano pure farlo. Invece, silenzio. Tra i pochi rappresentanti del governo a esprimere il suo cordoglio per la morte del grande regista premio Oscar, soltanto il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli che, nella giornata di ieri, ha affidato ai social network un ricordo:

Cordoglio Bertolucci, freddezza dal governo

Ovviamente, c’è stato anche il messaggio istituzionale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato la caratura internazionale del personaggio Bernardo Bertolucci, ultimo grane regista che Hollywood ha invidiato al nostro Paese. Ma il governo – fatta eccezione per il messaggio social di Bonisoli – sembra aver accolto con freddezza la notizia della morte del maestro.

Ieri, Matteo Salvini era troppo impegnato a buttar giù (si fa per dire) la villetta dei Casamonica alla Romanina per twittare qualcosa su Bertolucci. Di Maio, invece, si è chiuso nel silenzio per evitare di commentare la notizia – diffusa la sera prima da Le Iene – dei presunti casi di lavoro nero nell’azienda di famiglia quando era gestita dal padre Antonio Di Maio.

Conte, invece, si è limitato al solito giro istituzionale allo Snam Partners’ Day a Milano, salvo poi intervenire a Palazzo Chigi – insieme ai suoi due vice – in un vertice sulla manovra. Ma di Bernardo Bertolucci, insomma, nessuno si è ricordato. La cosa fa davvero a pugni con l’ultimo grande lutto recente nel mondo dello spettacolo: la morte di Fabrizio Frizzi riuscì a ricompattare un mondo politico diviso, soprattutto dopo le elezioni politiche del 4 marzo. In quella circostanza, Di Maio e Salvini non mancarono di far conoscere a tutti il loro dolore attraverso post su Facebook e cinguettii vari.

Certo, la prossimità ideologica di Bertolucci nei confronti del Partito Comunista e di tutto l’universo culturale della sinistra è davvero altra cosa rispetto al Pantheon di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio (poco sappiamo, invece, di quello di Giuseppe Conte). Tuttavia, di fronte agli artisti e ai loro capolavori, le distanze ideologiche contano poco. Così come dovrebbero contare nulla di fronte alla morte. Occasione persa.

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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