Virginia Raggi ruba la scena (e la ruspa) a Salvini

21/11/2018 di Enzo Boldi

Chi di ruspa ferisce, di ruspa sparisce. E così, con gran sorpresa – ma neanche troppa, analizzando i comportamenti degli attori politici protagonisti di questa storia fin dalle prime ore dell’alba di ieri – questa mattina ci si ritrova davanti a un copione non scritto, con la sindaca di Roma Virginia Raggi a «dirigere» le ruspe per le prime operazioni di abbattimento delle ville abusive dei Casamonica, nella zona Quadraro della capitale. Una scena rubata a Matteo Salvini, che della sua ossessione per la ruspa ne ha fatto da sempre un vanto.

Questa mattina Virginia Raggi si è presentata in via del Quadraro, ma tutti – o quasi – si aspettavano la presenza del ministro dell’Interno che lo scorso 12 novembre aveva pubblicato su Facebook una fotografia che lo ritraeva al fianco di una ruspa. L’immagine era corredata da un suo commento che annunciava l’avvio – alla fine di questo mese – delle operazioni di smantellamento delle ville abusive sequestrate alla famiglia dei Casamonica.

Virginia Raggi e quella ruspa «rubata» a Salvini

E invece questa mattina la prima ad arrivare sul posto, con tanto di ruspa in azione sullo sfondo, è stata Virginia Raggi, che ha assistito in diretta ai primi momenti dell’abbattimento di quelle villette abusive abitate, fino a ieri, dagli esponenti e dalle famiglie del clan dei Casamonica. Durante la diretta Facebook, pubblicata sul suo profilo, la sindaca di Roma ha spiegato il significato di questa prima messa in azione delle ruspe: «Questa è quella che viene definita ‘acciaccata’, che serve a rendere la casa inagibile. E questo è quello che accadrà a tutte le altre ville prima di essere completamente demolite».

Un gesto per rivendicare l’affare Casamonica

Già ieri i due, Salvini e Raggi, hanno visitato le villette di via del Quadraro in orari diversi. Un anacronismo dovuto, sicuramente, a impegni istituzionali. Ma i maligni hanno fatto emergere la volontà dei due di non pestarsi i piedi davanti le telecamere e avere una passerella più libera, senza che nessuno oscurasse l’altro. Strategie politiche al tempo dei social.

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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