Annalisa Chirico spiega perché Travaglio è stato condannato a risarcire di nuovo Tiziano Renzi

Lo scenario è quello di Otto e Mezzo, la trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber. Annalisa Chirico, la giornalista de Il Foglio che era presente in quella circostanza, racconta sulle pagine online del suo giornale cosa accadde. La trasmissione risale al 9 marzo 2017. Ancora una volta teneva banco il caso Consip, i presunti rapporti tra il padre di Matteo Renzi, Tiziano Renzi, e alcune aziende che facevano capo allo Stato.

La spiegazione di Annalisa Chirico sulla condanna di Travaglio

«Preso dalla foga in un confronto acceso sull’inchiesta Consip – ha spiegato la Chirico -, Travaglio si spinse ad affermare che dagli atti giudiziari fosse emerso un quadro inquietante: “Il padre del capo del governo si mette in affari o s’interessa di affari che riguardano aziende controllate dal governo”». La giornalista spiega che non c’era alcuna prova di quell’affermazione pronunciata con la solita verve da Marco Travaglio, perché aveva a disposizione una serie di documenti che, in quei giorni, diversi giornalisti avevano consultato.

Per quella stessa affermazione, il direttore del Fatto Quotidiano è stato condannato a risarcire con altri 50mila euro il padre dell’ex presidente del Consiglio. Qualche giorno fa, invece, arrivava la notizia di un altro risarcimento – da dividere questa volta con l’editore e con un’altra giornalista – da 95mila euro, sempre per alcune frasi utilizzate in alcuni articoli. Invece, questa volta, si tratta di una frase pronunciata in tv.

Come il giudice ha motivato la condanna di Travaglio

Annalisa Chirico ricorda che, al sentire quell’affermazione, aveva esclamato: «Il direttore ci dà una notizia». In più, la giornalista de Il Foglio sostiene che, in quella circostanza, Travaglio l’avesse messa in guardia dalle sue affermazioni critiche contro il magistrato Henry John Woodcock. Il direttore del Fatto Quotidiano temeva una querela per la giornalista de Il Foglio. Ma a quanto pare le cose sono andate diversamente.

Ed è arrivata così la decisione del Tribunale di Firenze che ha motivato così la condanna di Marco Travaglio: «Le parole pronunciate dal giornalista hanno connotazioni oggettivamente negative, alludendo le stesse ad un contesto di malaffare e ad un intreccio di interessi privati, economici e politici ad elevati livelli. Nel suo insieme e nel suo impianto, l’intervento del giornalista è demolitivo nei confronti dell’attore e di suo figlio, sul fronte etico, politico e della dignità personale».

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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