Dopo il sì al Tap, Di Maio prova a distrarre la base pentastellata: «Almeno la Tav non si farà»

28/10/2018 di Redazione

Alle prese con la prima vera contestazione interna al Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio ha provato a distrarre l’attenzione da Melendugno per concentrarsi sulla Tav.

Di Maio, no al Tav, sì al Tap

Il vicepremier del Movimento 5 Stelle ha ribadito la sua contrarietà: “Noi siamo contrari da sempre ed è nel contratto di governo. Credo che in questo momento nessuno del governo di Roma abbia intenzione di foraggiare quest’opera“.

Il clima attorno alla Torino-Lione rimane comunque bollente, come riporta Repubblica: Il commissario governativo per la Tav, Paolo Foietta, stanco delle mancate risposte del governo alle mail con cui aveva chiesto un confronto sull’opera potrebbe denunciare il premier Giuseppe Conte e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per omissione di atti d’ufficio. Intanto domani il tema approda nel consiglio comunale di Torino, dove la maggioranza pentastellata è pronta ad approvare una mozione per chiedere al governo di sospendere i lavori della linea ferroviaria“.

Sull’argomento la sindaca Chiara Appendino ha confermato la posizione della sua giunta: “Noi siamo sempre stati contrari alla Tav, ora la decisione spetta al governo“.

Le scuse di Di Maio per il sì al Tap

Una decisione difficile e impronosticabile, visto come ha giustificato il sì al Tap lo stesso Di Maio: “Da ministro ho studiato bene le carte per tre mesi. Vi posso assicurare che non è facile dover dire che ci sono delle penali per quasi 20 miliardi di euro. Ma è così, altrimenti avremmo agisto diversamente. Non sapevo che c’erano delle penali da pagare, l’ho scoperto da ministro“.

L’ex ministro dello Sviluppo economico ha tuttavia negato la presenza di penali relative al Tap.

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