Il M5S e il nuovo spettro dell’impeachment contro Mattarella

01/10/2018 di Enzo Boldi

Il Movimento 5 Stelle è pronto a chiedere l’impeachment contro Sergio Mattarella. No, non si tratta di una notizia datata aprile-maggio 2018, ma di una nuova (o vecchia) corrente all’interno dei pentastellati che stanno paventando – nuovamente – questa possibilità nel caso in cui il Presidente della Repubblica si rifiuti di apporre la propria firma sulla manovra economico-finanziaria. È ancora presto, dato che c’è ancora un lungo iter da intraprendere, ma le barricate sono già pronte.

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Come racconta Ilario Lombardo nel suo approfondimento su La Stampa, il vento che soffia da parte del Movimento 5 Stelle sembra avere quasi la stessa forza e temperatura di quello che imperversava contro il Quirinale dopo la decisione di Sergio Mattarella di mettere il proprio veto sulla scelta di Paolo Savona al Ministero dell’Economia durante il primo tentativo di costituire una maggioranza gialloverde alla guida del governo.

Impeachment Mattarella, i timori dei grillini sulla Manovra

«Il Presidente della Repubblica è un costituzionalista, che ne sa lui di economia», sussurrano dai piani alti del Movimento 5 Stelle. Parole che fanno da eco a quanto spiegato ieri sera da Luigi Di Maio nel corso della sua intervista con Massimo Giletti a Non è L’Arena. Il leader pentastellato ha sfidato chiunque si metta sul cammino del suo governo contro l’approvazione della Manovra. E tra questi c’è anche il Quirinale, già attaccato nei giorni scorsi da Matteo Salvini.

Impeachment Mattarella, come nel mese di maggio

Ecco che il clima sul Quirinale torna a essere torrido, come in quel caldissimo mese di maggio trascorso tra accuse pubbliche di Luigi Di Maio – famoso il video in cui chiese la messa in stato d’accusa di Mattarella – e passi indietro una volta ottenuto il via libera. I timori del Movimento 5 Stelle – che sembra combattere questa «battaglia» da solo, con l’alleato leghista che segue la vicenda tenendosi abbastanza alla larga – sono pronti a riportare in auge una vecchia battaglia contro il Presidente della Repubblica, che torna a essere l’obiettivo numero uno delle critiche, ma questa volta sono preventive.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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