Il patto di ferro tra M5S e Lega sui migranti già nel 2017. Ma ora è il tema che li divide

29/08/2018 di Enzo Boldi

Dopo il caso della Nave Diciotti – e non solo – e l’incontro di ieri tra Matteo Salvini e il leader ungherese Viktor Orban (contestuale a quello avvenuto tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica Ceca Andrej Babis) si è acceso un duo scontro sul tema dell’accoglienza dei migranti all’interno della Maggioranza di governo. La Lega continua la propria battaglia sancita dallo slogan «aiutiamoli a casa loro» mentre il M5S ha una posizione molto più morbida. Ma un’intesa tra i pentaleghisti sulla questione migranti era stata trovata già nel 2017 tra gli scranni del Parlamento europeo.

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Lo scorso anno, tra i mesi di ottobre e novembre, Lega e Movimento 5 Stelle si trovarono d’accordo nel bocciare la proposta – poi comunque approvata a larga maggioranza da Bruxelles con 390 favorevoli, 175 contrari e 44 astenuti – di revisione e modifica del regolamento di Dublino. Il voto contrario dell’allora neonata alleanza tra i due movimenti populisti era stato espresso sia nella Commissione LIBE (che si occupa di libertà civili, la giustizia e gli affari interni) che nel voto al Parlamento Europeo.

Lega M5S Dublino, l’accordo tra i due partiti risale allo scorso anno

La modifica, firmata dalla relatrice svedese Cecilia Wikström, è alla base della revisione del regolamento di Dublino (il cosiddetto Dublino III) sulla gestione dei flussi migratori e il ruolo degli Stati membri a supporto dell’accoglienza, che è al centro del dibattito nel Parlamento europeo. Le istanze, votate a fine 2017 e attualmente al vaglio del Consiglio europeo, prevedono il superamento del principio di «sola ospitalità» nel Paese di primo arrivo e – attenzione a questo punto – l’imposizione del meccanismo permanente e automatico di ridistribuzione dell’ospitalità: in pratica, con queste modifiche il paese primo ad accogliere sarebbe sgravato delle responsabilità di procedere con le procedure di richiesta di asilo e sarebbe coadiuvato dagli altri Stati dell’UE nella ridistribuzioni delle quote migranti.

Lega M5S Dublino, il No del Carroccio e dei grillini alla bozza di revisione

Apparentemente sembra di leggere le indicazioni – e le richieste, fatte sotto forma di minaccia – di Matteo Salvini all’Europa dopo il caso emblematico dei migranti della Nave Diciotti. Eppure la Lega si è astenuta dal voto di questo provvedimento – che equivale al parere contrario in Commissione Lipe e all’Europarlamento – e il Movimento 5 Stelle ha bocciato le indicazioni di queste linee guida alla base della stesura del prossimo regolamento di Dublino IV.

Lega M5S Dublino, ora tutto è cambiato ed è scontro nella Maggioranza

L’accordo tra Lega e M5S, dunque, risale allo scorso anno. Ma ora che viaggiano a braccetto alla guida del Governo le cose sembrano essere cambiate. Come dimostrano gli incontri di ieri. Da una parte Salvini e Orban festeggiano il loro matrimonio sovranista con vista sul Visegrad; dall’altra il premier Conte che prova a convincere (senza successo) il «collega» ceco Babis a prender parte all’accoglienza voluta dalla grande famiglia europea. E non è tutto. Ora la Lega – che prima ha battuto i piedi e fatto la voce grossa chiedendo all’Europa di assumersi la responsabilità dell’accoglienza, dopo aver votato contro (e il rinnovo di questa volontà di voto) alla modifica del regolamento di Dublino che affermava proprio i principi decantati da Matteo Salvini – non vuole più quell’accordo che venne ratificato dall’Italia nel 2003. Chi c’era al Governo in quell’anno? Ovviamente la Lega, nella Maggioranza guidata da Silvio Berlusconi.

Lega M5S Dublino, un braccio di ferro alla ricerca della posizione dominante

Il paradosso di un amore nato ma che vive ogni giorno di alti e bassi è servito, così come il continuo voltagabbana quotidiano. L’obiettivo, a quanto pare, non è la rincorsa di un ideale, ma la ricerca di una posizione dominante nella Maggioranza. Ed è fatto sulla pelle dei disperati che si gettano in mare nel tentativo di raggiungere quella «Terra Promessa» chiamata Europa, fuggendo dai loro Paesi in stato perenne di Guerra.

 

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

 

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