Si riaprono spiragli per il summit del 12 giugno tra Donald Trump e Kim Jong-un

28/05/2018 di Redazione

Dalla storia al fallimento, passando per riaperture che potrebbero sancire che l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo nord coreano Kim Jong-un s’ha da fare.

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The Donald ha infatti annunciato che una delegazione è arrivata in Corea del Nord per incontrare una squadra di lavoro di Pyongyang per riprendere il dialogo sul summit bilaterale previsto il 12 giugno prossimo a Singapore.

Le parole del presidente Usa seguono quelle inviate a Kim per riferire dell’annullamento dell’incontro internazionale:

Siamo in una posizione di forza. Credo che Kim Jong-un voglia fare la cosa giusta. Abbiamo avuto un dialogo eccellente, abbiamo avuto uno straordinario rapporto, cominciato con il ritorno degli ostaggi a casa. Non abbiamo dovuto pagare, sono tornati sani e salvi a casa. Il dialogo è stato positivo sino a poco tempo fa e credo di capire perché sia successo, ma non lo dirò. Abbiamo una grande opportunità: se la Corea del Nord se ne rende conto, ottimo per loro e per il mondo. Se non succede, andrà bene… Tutti i coreani, del Nord e del Sud, meritano di poter vivere insieme in armonia, prosperità e pace. Il futuro bello e luminoso può verificarsi solo quando la minaccia delle armi nucleari sarà rimossa. Non potrà avvenire in nessun altro modo

Nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 maggio è arrivata la parziale marcia indietro: “Il nostro team statunitense è arrivato in Corea del Nord per prendere accordi per il vertice tra Kim Jong-un e me. Credo davvero che la Corea del Nord abbia un potenziale brillante e un giorno sarà una grande nazione economica e finanziaria. Kim Jong-un è d’accordo con me su questo. Succederà!“.

Visti i cambiamenti repentini a cui siamo stati abituati, non è detto che questo incontro produrrà la sicurezza che il summit effettivamente si svolgerà. Ma le intenzioni di Donald Trump sono chiare: sistemare i conti con Kim è condizione necessaria per il successo della sua politica estera.

(Foto credits: Ansa)

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