Gianroberto Casaleggio, Dario Fo: «Non era solo un guru»

12/04/2016 di Maghdi Abo Abia

LEGGI > È MORTO DARIO FO

Gianroberto Casaleggio è stato ricordato sul blog di Beppe Grillo da Dario Fo con parole di miele da parte del Premio Nobel che nel suo commiato ha voluto evitare da subito di “limitare” la figura di Casaleggio come quella di un guru: «Quando si parla di Gianroberto i giornalisti tendono a classificarlo quasi subito come l’ideologo, il guru, del MoVimento 5 Stelle. È la definizione più banale e ovvia che si possa pensare».

GIANROBERTO CASALEGGIO, DARIO FO «UN UOMO DI CONOSCENZA STRAORDINARIA»

Gianroberto Casaleggio, secondo Dario Fo, era molto di più ed era “annunciato” dalla sua cultura, tanto ampia da imbarazzare persino un Premio Nobel.

«Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile. Mi capitava spesso di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già, tanto che un giorno gli ho detto: “Ascolta, fai più presto a dirmi quello che non conosci, così non mi metti più in imbarazzo»

GIANROBERTO CASALEGGIO, DARIO FO «EVITAVA LE DICHIARAZIONI ROBOANTI»

Gianroberto Casaleggio, continua Dario Fo, sosteneva di essere impreparato a dare un giudizio su certi argomenti

«e questo denota una modestia, un’umiltà che è difficile trovare nell’ambiente della politica comune. Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese.  Inoltre evitava le dichiarazioni roboanti e preferiva analizzare prima di definire»

GIANROBERTO CASALEGGIO, DARIO FO «UNA PERDITA PER IL MOVIMENTO»

Gianroberto Casaleggio, conclude Dario Fo, cercava sempre di nascondere o quantomeno di limitare la portata della sua malattia, aggiungendo di sentire già adesso la sua mancanza ed evocando un futuro difficile per il Movimento 5 Stelle

«Quando gli chiedevo notizie sulla sua salute cercava di non dare molto peso al problema, diceva: “Sì, non va tanto bene ma speriamo di migliorare”. A me, personalmente, manca molto. È un baratro nella mia memoria. La sua scomparsa è una perdita gigantesca per il Movimento, e non so immaginare quali conseguenze possano verificarsi, ma sono certo che le persone straordinarie che ne fanno parte, specie i giovani dell’ultima generazione, saranno in grado di proseguire sulla giusta via»

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