L’annuncio della fusione nucleare sui giornali: facciamo un po’ di chiarezza

Si tratta di una scoperta sensazionale, certo, ma non siamo così tanto vicini all'utilizzo della fusione nucleare per lo sfruttamento commerciale con fini energetici

18/12/2022 di Ilaria Roncone

Questo mese passerà sicuramente alla storia per l‘annuncio fusione nucleare che qualunque giornale, da quelli generalisti a quelli di settore, hanno riportato. I toni sono, comprensibilmente, eccitati ma – effettivamente – per spiegare bene questa scoperta al di là di facili sensazionalismi occorrerebbe chiedere il parere di esperti di settore. Cosa che molte testate generaliste non hanno effettivamente fatto.

LEGGI ANCHE >>> La (falsa) copertina di Charlie Hebdo con Papa Francesco

Annuncio fusione nucleare, cosa è successo quindi?

Al di là dei titoloni sulla come «Svolta storica: ricreate le condizioni di stelle e sole» (annuncio del dipartimento dell’Energia Usa), occorre capire bene che costa sta succedendo e dove – questa scoperta – potrebbe portarci. Tra gli altri, Butac ha chiesto l’intervento degli esperti di Nucleare e Ragione per capire qualcosa di questa scoperta nell’ambito della fusione nucleare.

La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa dai funzionari del Department of Energy Usa come frutto di una recente campagna sperimentale presso la National Ignition Facility (NIF) del Lawrence Livermore National Laboratory in California. Cosa è successo il 5 dicembre 2022? Per la prima volta è stato possibile liberare più energia frutto di reazioni di fusione nucleare rispetto a quella impiegata per farle partire. Tutti hanno celebrato la notizia in maniera entusiastica e con toni che fanno presagire un cambiamento imminente, ma è effettivamente così?

L’esperto Alessandro Maffini ha risposto a questa domanda, chiarendo che si tratta sì di una grande scoperta nell’ambito della storia pluridecennale della ricerca sulla fusione nucleare. Un po’ diverso, il discorso, se parliamo invece delle implicazioni in ambito approvvigionamento energetico. La stessa Kimberly S. Budil, direttrice del Lawrence Livermore National Laboratory, ha stimato che servirà ancora qualche decennio prima che questa scoperta possa calarsi in un contesto di sfruttamento commerciale per fini energetici (sul NYT si legge: «Ci vorrà del tempo prima che la fusione diventi disponibile su scala pratica e diffusa, se mai», citando Livermore e la sua supposizione sugli svariati decenni necessari).

Share this article