Sallusti difende Berlusconi: «Il calcio resti maschilista in un Paese che ha ceduto lo scettro del potere a una fanciulla»

Nel podcast mattutino di Libero, il direttore della testata lancia una sponda all'ex presidente del Consiglio dopo la battuta sessista alla festa del Monza

15/12/2022 di Redazione

Alessandro Sallusti difende Silvio Berlusconi dopo la battuta che l’ex presidente del Consiglio ha fatto alla cena di Natale della sua squadra, il Monza. Il senatore di Forza Italia aveva promesso, nel caso in cui i giocatori fossero riusciti a battere una delle grandi formazioni di Serie A che dovranno affrontare dopo la sosta, di far arrivare nel loro spogliatoio «un pullman di tr*ie». La battuta sessista è stata ripresa da tutti gli esponenti politici di minoranza, che l’hanno criticata e che hanno annunciato iniziative contro questa deriva pubblica del dibattito dei personaggi con responsabilità istituzionali (ricordiamoci che soltanto qualche mese fa si faceva il nome di Silvio Berlusconi come candidato alla presidenza della Repubblica). Tuttavia, Berlusconi ha trovato la sponda in un certo giornalismo, quello di Libero ad esempio, e del suo direttore Alessandro Sallusti. Quest’ultimo, nel suo podcast mattutino, si è scandalizzato per il polverone politico che la battuta di Berlusconi aveva alzato e si è lanciato in una paradossale difesa del maschilismo (potremmo dire del machismo) nel mondo del calcio.

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Sallusti difende Berlusconi per la battuta sessista ai giocatori del Monza

«Il calcio è e deve restare maschilista – ha detto Sallusti -, quindi assecondare gli istinti anche quelli più beceri. Perché il calcio è quella roba lì, è quell’arbitro cornuto, il calcio è Lino Banfi nei panni di Oronzo Canà, il calcio è e deve rimanere un’oasi felice di politicamente scorretto. Se una donna vuole entrare nel mondo del calcio, per carità, è benvenuta, ma deve convertirsi a tutto ciò. Altrimenti, per stare in tema di battuta, stia a casa a fare la calza o segua un comizio di Elly Schlein. Insomma, basta che lascino liberi noi ometti di esercitare il diritto di rutto che l’Onu dovrebbe garantire a tutti i tifosi del mondo. Ancora una volta Silvio Berlusconi non è fuori dagli schemi come vorrebbero farci credere, ancora una volta Silvio Berlusconi è lo schema. È un grande liberale che prova a difendere la libertà di essere, nel bene o nel male, uomini. Che poi non sarà certo una battutaccia a cambiare i destini del mondo».

Una difesa che, in verità, stride con le recenti posizioni di Sallusti nei confronti di Berlusconi. Quest’ultimo, infatti, era stato sorpreso a difendere la Russia in una riunione con gli eletti di Forza Italia, nell’ambito dello scenario geopolitico della guerra in Ucraina. Aveva persino chiesto a Berlusconi, suo ex editore ai tempi del Giornale, di fermarsi. Si intravedeva, in quelle parole, una sorta di presa di coscienza della perdita di smalto da parte del leader di Forza Italia, anche da parte di un giornalista sempre cordiale nei suoi confronti. Oggi, però, con argomenti al limite del paradossale – provenienti sicuramente da un’altra epoca storica – Sallusti torna dalla parte di Berlusconi. E lo fa evidenziando anche un aspetto che potrebbe non piacere nemmeno all’attuale presidente del Consiglio: «Il calcio resti maschilista – è stata la premessa di Sallusti – in un’Italia che è stata costretta a cedere lo scettro del potere a una fanciulla».

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