Sallusti ha chiesto al suo ex editore di fermarsi

Il titolo di Libero è rivolto a Silvio Berlusconi

19/10/2022 di Redazione

Anche se le sue parole sono mascherate da toni al miele, dallo stesso direttore di Libero definiti “dolci”, è Sallusti contro Berlusconi. Ovvero, l’ex direttore de Il Giornale – di cui Berlusconi stesso era editore – che, transitato nell’altro punto di riferimento per la stampa di centrodestra, cerca di prendere le distanze dagli ultimi comportamenti del leader di Forza Italia che, nel corso di queste trattative per la formazione del governo a guida Giorgia Meloni, sta effettivamente facendo il bello e il cattivo tempo. Ieri, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’audio con cui Berlusconi informava di aver riallacciato i rapporti con Vladimir Putin, di aver ricevuto in dono alcune casse di vodka e di aver replicato con delle bottiglie di Lambrusco. Secondo Sallusti, per il suo ex editore, è ora di fermarsi.

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Sallusti contro Berlusconi nel suo editoriale su Libero

«Non la capisco più – ha scritto il giornalista – e, non essendo l’unico, non credo di essere io il problema». Sallusti critica sia le dichiarazioni sul riavvicinamento tra Berlusconi e Putin, sia le frasi utilizzate nei confronti di quello che è stato definito “l’uomo della Meloni” che lavora con Mediaset. Ancora una volta, un’azienda editoriale del leader di Forza Italia che viene chiamata in causa, in questo gioco delle parti della politica.

Dunque, sembrano essere centrali – ancora una volta – gli strumenti editoriali a disposizione del leader di Forza Italia e il modo in cui questi si incastrano a tetris con la politica. Berlusconi rivendica il ruolo del compagno di Giorgia Meloni all’interno della sua emittente; un ex direttore di un suo giornale, oggi, gli invia una lettera aperta per consigliargli di fermarsi. Con tanto di titolone in apertura di Libero: Silvio, fermati. 

A distanza di quasi 30 anni dalla discesa in campo, si dimostra ancora una volta come l’intreccio tra editoria e politica sia rimasto retaggio del berlusconismo. E sembra che si stia infittendo, anche in quest’ultima parte della parabola.

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