La macabra ironia di Libero sulla morte della Regina Elisabetta II

Sulla prima pagina del quotidiano diretto da Sallusti in edicola oggi appare il titolo a nove colonne "Elisabrexit"

09/09/2022 di Enzo Boldi

Una mancanza di tatto che non è un novità. All’indomani dell’ufficialità della morte della Regina Elisabetta, tutti i giornali di tutto il mondo hanno omaggiato la memoria della monarca britannica dedicando stupende prime pagine corredate da fotografie che raccontano la sua storia e la sua vita. E anche in Italia è successo tutto ciò, ma una testata ha deciso di offrire ai suoi lettori una “lettura” macabramente ironica utilizzando un gioco di parole, una crasi, tra il nome della Regina e la Brexit, il processo che ha portato la Gran Bretagna a uscire dall’Unione Europea. Di quale giornale stiamo parlando? Ovviamente di Libero quotidiano che, a nove colonne, ha titolato «Elisabrexit».

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Elisabetta e Brexit per parlare della morte della Regina. La sensibilità nel titolo offerto ai propri lettori dal quotidiano fondato da Vittorio Feltri e diretto da Alessandro Sallusti e Pietro Senaldi è pari allo zero.

Una assenza di tatto nel raccontare le vicende – in questo caso di parla della morte di una donna che ha fatto la storia e di un lutto nazionale che ha travalicato (inevitabilmente) anche i confini della Gran Bretagna – che ormai è insito nella storia di Libero quotidiano.

Elisabrexit, il titolo di Libero sulla morte della Regina Elisabetta

Quella crasi tra il nome della Regina Elisabetta e la Brexit, ovviamente, sta provocando tantissime polemiche. Soprattutto paragonando la prima pagina «Elisabrexit» di Libero a tutte quelle delle altre testate italiane e internazionali.

Ma torniamo a Libero. Sempre in prima pagina, infatti, troviamo l’editoriale scritto da Vittorio Feltri sulla morte della Regina Elisabetta II. E già il titolo indica la direzione: «Le femministe imparino da lei». In che senso? Lo spiega a pagina 12: «Ella ha gestito il Palazzo con autorevolezza e garbo, nessuno può attribuirle una gaffe, una stonatura. Ha insegnato al mondo come ci si comporta con lo scettro in mano e come si gestisce il potere: la gentilezza era la matrice di ogni suo gesto pubblico e privato. Le femministe di ogni nazionalità avrebbero dovuto imparare da questa donna a stare al mondo con grazia».

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