Meta non potrà può pubblicare annunci basati sui dati personali

Senza consenso esplicito da parte degli utenti, Meta e le sue piattaforme non potranno più usare i dati per creare annunci pubblicitari mirati

07/12/2022 di Ilaria Roncone

Questo è quanto stabilito dal garante della Privacy dell’Unione Europa, secondo quanto trapelato martedì dalla testimonianza di una persona a conoscenza della questione rilasciata a Reuters. Rispetto agli annunci pubblicitari personalizzati Meta e veicolati dalle piattaforme social, ormai da diverso tempo, si è aperto un dibattito in tutto il mondo con varie declinazioni a seconda delle regolamentazioni dei paesi. Il fatto di utilizzare i dati acquisiti dall’iscrizione delle persone cedendoli a terzi per fornire pubblicità ultra targetizzata a ogni singolo utente è finito al centro di un’attenta analisi e la direzione che stiamo prendendo sembra evidente – rafforzata anche da questa notizia -: senza un esplicito consenso manifestato in maniera inequivocabile (e avendo letto anche termini di gestione dati che possano essere compresi facilmente, aggiungiamo) le piattaforme non possono agire in tal senso.

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Il garante Privacy UE sugli annunci pubblicitari personalizzati Meta

La gestione dei dati per gli annunci pubblicitari personalizzati su Meta non potrà più avvenire con tanta leggerezza. Per poter sfruttare i dati in tal senso, tutte le piattaforme dell’azienda dovranno aver avuto il consenso dell’utente secondo la decisione trapelata, in via confidenziale, dalla fonte a conoscenza dei fatti. L’autorità irlandese di regolamentazione della privacy cui spetta l’emissione della decisione finale ha avuto un mese di tempo, secondo le disposizione dell’organo di controllo della privacy addetto nell’Unione Europea (l’European Data Protection Board).

La persona raggiunta e intervistata dall’agenzia di stampa britannica ha affermato che, come conseguenza di questa disposizione, potrebbero esserci una serie di multe molto salate. Una stretta ulteriore e necessaria nell’ambito della gestione di quei dati personale che, come diventato chiaro negli ultimi anni, sono – alla fine della fiera – il pagamento che tutti noi facciamo potendo sfruttare le piattaforme social gratuitamente.

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