Le argomentazioni della Lega in Aula per ‘rispondere’ alla accuse: «E allora Bibbiano? E allora il PCI?» | VIDEO

24/07/2019 di Enzo Boldi

Il populismo non è solo quello sui social, ma oggi è entrato di diritto nei palazzi italiani del potere. Al termine dell’informativa di Giuseppe Conte sui presunti finanziamenti russi alla Lega – per cui è indagato l’ex collaboratore di Salvini, Gianluca Savoini – sono intervenuti i vari gruppi parlamentari a Palazzo Madama. Dopo gli interventi di Pier Ferdinando Casini e di Dario Parrini (Pd) è stato il turno della Lega che ha parlato attraverso la voce del Capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama. Il suo intervento è stato condito da hashtag populisti per, come si dice a Roma, ‘buttarla in caciara’ al grido di «E allora Bibbiano?». E non solo.

Nessuna parola su Gianluca Savoini – che ha ricoperto per anni il ruolo di consigliere e collaboratore di Matteo Salvini -, nessun commento sull’intercettazione pubblicata da BuzzFeed e sull’inchiesta de L’Espresso. Niente da dire – se non l’invito alla stessa solerzia per parlare di altri temi – al presidente Giuseppe Conte che oggi ha informato il Senato dopo le richieste del Pd (che, però, erano rivolte al leader della Lega). Solo il solito richiamo alle «fantasie» prima di virare dritto verso i soliti proclami che, nelle ultime settimane, hanno strumentalizzato una terribile vicenda come quella di Bibbiano.

E Allora Bibbiano?

«E allora Bibbiano», ha detto Massimiliano Romeo irridendo i senatori del Pd. E giù con le solite argomentazioni che girano sui social e fomentati da questa strumentalizzazione politica di una orribile vicenda che di politico non ha nulla, se non un sindaco (Pd) indagato per abuso d’ufficio solo per l’assegnazione di una stanza. Quindi non per le vessazioni e le violenze psicologiche ai danni dei minori.

 

La caciara della Lega per non rispondere alle accuse

Il secondo tema da caciara è stato «E allora il PCI?», riferendosi ai vecchi fondi dell’Unione Sovietica versati al Partito Comunista Italiano negli anni ’70. Secondo la Lega, il Pd non può chiedere chiarimenti sulla vicende Lega-Russia perché in loro c’è un peccato originale dei loro padri. Se valesse questo discorso, però, molte delle persone presenti tra gli scranni di Palazzo Madama non dovrebbe essere lì seduta. E invece lo è. Poi il riferimento ai 49 milioni e ai soldi che il Pd ha versato per salvare l’Unità. Insomma, un mix di tante cose che non hanno un minimo collegamento, condito da risate e atteggiamenti sbruffoni con il solo obiettivo di fare quel che fa il proprio leader: non chiarire il ruolo della Lega nella questione che vede coinvolto Savoini.

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