No, non c’è un “allarme mandragora” a Cerignola
La notizia falsa si è diffusa sui gruppi e chat di WhatsApp e sui social, soprattutto Facebook
11/10/2022 di Giordana Battisti
Dieci persone appartenenti a due nuclei familiari sono state ricoverate all’ospedale Santa Maria Delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli, con sintomi da intossicazione alimentare dopo aver ingerito un tipo di verdura velenosa, probabilmente mandragora, scambiandola erroneamente per spinaci. Il lotto di verdura contaminato è arrivato al mercato ortofrutticolo CAAN di Volla, in provincia di Napoli, dall’Abruzzo. Nei giorni successi hanno cominciato a diffondersi avvisi, pubblicati anche sugli account Facebook di alcuni Comuni della provincia di Napoli, in cui si intimava a non consumare spinaci freschi fino a quando non si sarà accertato la non tossicità dei prodotti venduti.
LEGGI ANCHE > A luglio hanno iniziato a diffondersi fake news sul cambiamento climatico
La diffusione dell'”allarme mandragora” a Cerignola
Dopo il caso di Pozzuoli, alcuni utenti hanno iniziato a diffondere su WhatsApp e Facebook dei messaggi che riportavano informazioni false, come quella secondo cui anche a Cerignola, in provincia di Foggia in Puglia, ci sarebbe un “allarme mandragola”.
La notizia di casi di intossicazione da mandragola a Cerignola è stata smentita dall’ospedale Tatarella di Cerignola e dalla Asl di Foggia, come riporta R.A. News. Il sito web marchiodoc.it riporta invece il testo del messaggio che è circolato su alcuni gruppi e chat di Whatsapp: «ATTENZIONE URGENTE: NON COMPRATE SPINACI FRESCHI. ALL OSPEDALE DI CERIGNOLA ARRIVA GENTE INTOSSICATA DA MANDRAGOLA CHE È SIMILE AGLI SPINACI. GIÀ PIU DI 12 PERSONE INTOSSICATE. FATE GIRARE».
Oltre al caso di intossicazione da mandragola che non è avvenuto nel foggiano ma in provincia di Napoli, su questi gruppi e chat di WhatsApp e Facebook si sarebbe parlato anche della presenza di würstel, latticini e alimenti crudi contaminati dalla listeria, altra informazione fuorviante. Lo riporta Bufale.net. Nei giorni scorsi infatti si è diffuso anche un “allarme listeriosi” in seguito alla morte di un uomo 83 anni per presunta meningite da listeria avvenuta ad Alessandria, in Piemonte.