Anche in Italia le aziende sono state allertate sul rischio cybersicurezza, visti i venti di guerra in Ucraina

L'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, diretta da Roberto Baldoni, ha diramato una allerta rivolta a tutte le imprese strategiche del nostro Paese

15/02/2022 di Gianmichele Laino

Arriva anche in Italia un avviso che, in altri Paesi del mondo, era già stato diramato, non senza preoccupazioni e non senza un alto livello di allerta. L’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, diretta da Roberto Baldoni, ha evidenziato la possibilità che le aziende italiane, sia quelle strategiche per l’economia, sia tutte le altre, possano essere vittime di attacchi hacker, visti i venti di guerra che spirano al confine nord dell’Ucraina. Già in Gran Bretagna la locale agenzia per la cybersicurezza aveva diramato un avviso simile, diversi giorni fa, in netto anticipo sulla possibile escalation e all’indomani dell’attacco – di dichiarata matrice nazionalista filo-russa – che ha colpito diversi portali istituzionali del governo ucraino. L’allarme cybersecurity in Italia, dunque, è molto alto.

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Allarme cybersecurity in Italia viste le tensioni in Ucraina

La difficile situazione geopolitica che si è venuta a creare tra Ucraina e Russia – e tra Russia e gli altri Paesi dell’alleanza atlantica – è sicuramente a rischio cybersicurezza. È stato dimostrato più volte, in questi anni, che le tensioni politiche tra la Russia e gli altri Paesi del mondo siano sempre state accompagnate da un altissimo livello di allerta anche per quanto riguarda la sicurezza informatica, sia nel settore pubblico, sia nel settore privato. In questa fase, soprattutto, preoccupano le grandi aziende coinvolte nel settore energetico, visto che questa componente potrebbe essere decisiva nello stabilire gli equilibri che determineranno o meno lo scoppio delle ostilità (al di là delle dichiarazioni diplomatiche degli ultimi giorni che, a quanto pare, sembrano essere più distensive).

In ogni caso, l’Agenzia nazionale per la cyversicurezza recentemente istituita ha pensato bene di avvertire le aziende italiane dei possibili rischi collegati all’esplosione del conflitto. «I rischi cybernetici ai quali sono esposte le imprese italiane che intrattengono rapporti con operatori situati in territorio ucraino – si legge nella nota -, derivanti da possibili danni a obiettivi digitali di quel Paese, sono in aumento». Pertanto, il consiglio è quello di innalzare i livelli di protezione di tutti i sistemi, così come delle interazioni con il cyberspazio di quell’area geografica. Le intrusioni, potenzialmente, sono possibili da più fronti ed è per questo motivo che l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (che ha cercato, in questi mesi di attività, di utilizzare lo stesso approccio della vecchia matrice dei servizi segreti italiani: la prevenzione prima dell’azione) ha cercato di monitorare soprattutto quelle aziende che rappresentano una porta tra l’economia italiana e quella dei Paesi dell’est.

Il Csirt Italia (il team che rappresenta una vera task force in caso di incidenti di natura informatica) è a disposizione per fornire tutto il supporto alle stesse aziende italiane a rischio ed ha già attivato il protocollo di sicurezza per poter intervenire in caso di attacchi hacker di vasta portata. Il tutto mentre, ai confini dell’Unione Europea, si fa sempre più presente la minaccia di una guerra che non aveva toccato il territorio da circa 80 anni.

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