Ucraina, Ue: «Dal 2015 mirino 40% disinformazione filo-russa»

L'Ucraina viene citata in oltre 5.200 dei 13.500 casi di disinformazione pro-Cremlino identificati dal 2015 ad oggi da EUvsDisinfo

29/01/2022 di Redazione

L’Ucraina viene citata in oltre 5.200 dei 13.500 casi di disinformazione pro-Cremlino identificati dal 2015 ad oggi da EUvsDisinfo. È quanto riporta l’agenzia di stampa Agi.

LEGGI ANCHE –> Perché la stampa italiana è finita nel mirino del governo Putin

Il progetto europeo istituito sette anni fa per affrontare le campagne di disinformazione in Europa di matrice filo-russa ha evidenziato il filo rosso che lega le campagne sui siti d’informazione che prendono di mira l’Ue, la Nato e l’Occidente come responsabili della crisi al confine russo-ucraino. Dal lavoro degli oltre quaranta funzionari europei ‘cacciatori’ di fake news e di propaganda pro-russa mascherata da informazione emergono principalmente due narrazioni: l’Ucraina è uno Stato debole usato da altri Paesi come strumento per influenzare e destabilizzare la Russia mentre l’Occidente sta per condurre un’operazione sotto falsa bandiera per innescare uno scontro diretto con le forze russe ammassate vicino al confine ucraino. «Non siamo il ministero della Verità e non spetta a noi distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato nei contenuti analizzati», ha spiegato un funzionario europeo. «Quello che stiamo monitorando sono le attività di manipolazione delle informazioni, ovvero le stesse narrative prodotte allo stesso tempo e propagate da media controllati dallo Stato o dipendenti da esso e che sono chiaramente coordinate, intenzionali e che usano tattiche di manipolazione sui social media», ha aggiunto la fonte Ue.

Il portale EUvsDisinfo ha avvertito che “i disinformatori pro-Cremlino sono molto simili alle persone che credono alle cospirazioni”. Queste ultime “vedono connessioni ovunque, anche dove non ce ne sono”. E “poiché l’Ucraina è attualmente l’obiettivo principale dei loro sforzi, hanno cercato di attribuire le proteste in Kazakistan ai servizi segreti ucraini”, si legge ancora sul portale del progetto Ue. “Questa è un’altra mossa famigliare degli organi di disinformazione pro-Cremlino: ritrarre falsamente le proteste popolari in tutto il mondo come istigate dall’estero, spesso dagli Stati Uniti e dall’Occidente”. Le campagne di disinformazione, a detta di EUvsDisinfo, mirano anche a “inquadrare la Nato come l’aggressore e la Russia come una vittima di promesse non mantenute (che non sono mai state fatte)”. “Un altro leitmotiv nel manuale di disinformazione del Cremlino” sarebbe quello di ritrarre la Nato come “un blocco militare ostile il cui obiettivo principale è infliggere danni alla Russia”. “Questo tema logoro – ha sottolineato EUvsDisinfo – è stato ripetuto nelle ultime due settimane, come ci si aspettava, data la posizione della Russia”. Le narrative pro-Cremlino “non sembrano nemmeno cogliere il concetto di alleanze volontarie tra Paesi democratici, sostenendo falsamente che la Nato sta attirando l’Ucraina e i Paesi scandinavi nel blocco” mentre l’Alleanza atlantica, a detta dei media pro-russi, “aveva promesso di non espandersi nell’Europa centrale e orientale nel 1990”. “Ogni Stato sovrano – ha concluso EUvsDisinfo – può scegliere la sua strada e gli Stati confinanti, in questo caso la Russia, non hanno il diritto di intervenire”.

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

Share this article
TAGS