Conflitto Russia Ucraina, gli Usa si preparano alla possibile vendetta dei semiconduttori

C'è la possibilità che Putin faccia valere il ruolo del suo paese nella fornitura di semiconduttori agli Usa qualora Biden sanzionasse la Russia per le sue azioni militari in Ucraina

14/02/2022 di Ilaria Roncone

In questi giorni si parla moltissimo del conflitto Russia Ucraina, dell’intervento della NATO e della partita che si sta giocando a livello diplomatico. In questo weekend la notizia che maggiormente ha colpito è quella relativa alla richiesta dei paesi europei ai propri cittadini di lasciare l’Ucraina così come lo svuotarsi delle ambasciate. Segnali che preoccupano la popolazione ma che, andando a leggere un po’ le analisi di esperti di geopolitica, la guerra come la intendiamo e la temiamo tutti non sembra essere un’opzione tanto probabile. La questione centrale per Putin – secondo l’analista Dmitri Trenin – non è ottenere l’Ucraina ma agire sugli equilibri dell’Est Europa così da favorire gli interessi russi. In tal senso ci sono molte armi che la Russia può usare che non hanno niente a che vedere con il senso classico del termine e molto a che fare con ritorsioni che riguardano l’ambito cyber o quello industriale.

Ecco che si fa strada, negli Usa, la preoccupazione rispetto alle forniture di materiali dalla Russia – neon e palladio in primis – che potrebbero danneggiare non poco l’industria dei chip. L’amministrazione si sta quindi muovendo per arrivare pronta in causa di un’eventuale interruzione dell’esportazione di materiale chiave.

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Conflitto Russia Ucraina, gli Usa prendono precauzioni per i semiconduttori

Partiamo ricordando, brevemente, cosa sono e a cosa servono i semiconduttori. Si tratta di materiali appartenenti alla categoria dei semimetalli che vengono utilizzati per la produzione dei chip che vengono utilizzati per costruire ogni genere di dispositivo elettronico, dai PC agli smartphone passando per le console. La Casa Bianca si sta muovendo avvertendo l’industria dei chip Usa di diversificare la catena di approvvigionamento qualora la Russia scelga di attuare ritorsioni in quell’ambito, applicando restrizione sull’export russo di materiali.

Per avere una misura del danno che gli Usa subirebbero basta andare a leggere i dati stimati di Techcet, gruppo di ricerca di mercato, secondo cui oltre il 90% delle forniture di neon per semiconduttori Usa arriva dall’Ucraina e il 35% delle forniture di palladio arriva dalla Russia. Il rapporto, pubblicato all’inizio di febbraio, ha attenzionato l’amministrazione Usa che sta si è messa in contatto con i membri dell’industria del chip sollecitandoli a trovare alternative alle forniture russe e ucraine.

Una persona interna alla Casa Bianca ha fatto sapere – come riporta itnews – che «parte del piano è lavorare con le aziende per assicurarsi che se la Russia dovesse intraprendere azioni che interferiscono con le catene di approvvigionamento siano preparate per le interruzioni». Reuters ha visionato una mail inviata da Joe Pasetti, vice presidente della politica pubblica globale presso il gruppo di fornitori di chip e di elettronica SEMI, in cui si richiede alle aziende di fare sapere «se le potenziali interruzioni di fornitura di uno di essi sono una preoccupazione per la vostra azienda».

La preoccupazione rimane alta anche perché con la pandemia che sembra essere alla fine la domanda di prodotti va aumentando – e, di conseguenza, quella di energia e materiali per crearli -.

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