Ocasio-Cortez demolisce di nuovo Facebook: «Non fa niente per fermare odio e violenze»
Era diventato celebre il suo faccia a faccia con Zuckerberg al Congresso
17/01/2021 di Gianmichele Laino
Alexandria Ocasio-Cortez, il congresso degli Stati Uniti d’America, Facebook. Tre punti che vengono uniti da una linea che rimbalza spesso tra gli angoli di quei punti cardinali. Ottobre 2019, nel corso di una audizione di Mark Zuckerberg, la deputata democratica aveva messo in seria difficoltà il fondatore del social network più popolare del mondo, chiedendogli lumi in merito ai suoi legami con i suprematisti bianchi e chiedendogli informazioni dettagliate sulle politiche adottate per contrastare le fake news e i messaggi d’odio. Una scena memorabile, scolpita nell’immaginario collettivo. Zuckerberg provava a rispondere, ma veniva incalzato dalla deputata di New York. A un certo punto, ha dovuto gettare la spugna, visibilmente imbarazzato.
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Alexandria Ocasio-Cortez se la prende ancora con Facebook
Ma il congresso è stato anche il teatro della più clamorosa protesta anti-democratica della storia recente del Paese. In quelle stanze, il 6 gennaio, Alexandria Ocasio-Cortez ha «temuto di morire», come ha avuto modo di raccontare lei stessa qualche giorno fa, dopo aver analizzato – come tanti osservatori – il ruolo dei social network in quel terribile assalto a Capitol Hill.
Ed ecco, quindi, che la deputata è tornata ad attaccare Facebook che, in base al suo parere, continua a non fornire con chiarezza i suoi legami con i suprematisti bianchi. Anzi. Il social network, secondo Ocasio-Cortez, ha vistose responsabilità nei fatti di Capitol Hill, nonostante le azioni – postume – sul profilo di Donald Trump e nonostante il blocco di tutti quei messaggi che contenessero le parole che hanno fatto da sfondo all’assalto al Congresso.
«Mark Zuckerberg e Facebook – ha detto Alexandria Ocasio-Cortez – hanno la loro parte di responsabilità per quello che è successo a Capitol Hill. Loro sono parte del problema. Erano a conoscenza della disinformazione che girava su Facebook e non hanno fatto niente per fermare, hanno permesso che girassero questi messaggi carichi di violenza. Sapevamo che questo era un problema, e ben prima che scoppiasse la pandemia del Covid». Parole durissime, pronunciate in diretta mentre stava portando avanti il solito meeting periodico (in questi mesi l’appuntamento è sempre stato in streaming) con i suoi elettori.
Alexandria Ocasio-Cortez, che ambisce ad avere un ruolo di primo piano nel partito democratico, diventa davvero l’unica voce all’interno delle istituzioni democratiche del Paese che riesce a mettere al centro il tema della pericolosità dei social network, con una certa efficacia comunicativa e con una tempra notevole, che sarebbe da prendere a esempio. Inchiodare i giganti del web alle proprie responsabilità non significa limitare la libertà d’espressione: serve semplicemente a far capire che da un lato ci sono i fatti, dall’altro c’è una realtà virtuale e parallela che non corrisponde a quella oggettiva. I due piani non possono essere confusi, a meno che non si voglia arrivare a una vera e propria crisi della democrazia.
foto IPP/zumapress