Il ruolo di Alessandro Vento nel giornalismo online
Ripercorriamo la vita di Alessandro Vento e qui progetti salienti, da imprenditore, che hanno contribuito a dare forma al giornalismo online italiano
31/08/2023 di Ilaria Roncone
Chi era Alessandro Vento? Il nome dice molto non solo a coloro che lo hanno amato e perso il 26 agosto 2023 ma anche a chi lavora nell’editoria online. La vita di Vento è iniziata nel giornalismo (il padre, Pietro Vento, era giornalista ed editore di Trapani Sera) ed è finita nel giornalismo, con l’ambisiozo progetto Sallo!. Ripercorrendo la vita e i progetti salienti di Alessandro Vento, automaticamente andiamo a parlare anche dei momenti dell’evoluzione dell’informazione digitale e dei sistemi sui quali essa si è basata dalla sua nascita a oggi.
LEGGI ANCHE >>> Perché il business model del giornalismo sui social non funziona più
L’inizio del percorso di Alessandro Vento
Lo scopo nella vita di Alessandro Vento è andato ben presto al di là del giornalismo puro e semplice: nella sua vita ha voluto essere colui che, insieme agli editori, creava nuovi prodotti per i lettori del futuro. Prima ha lavorato a Rcs, poi ha fondato (nel 2010) D.Share insieme ad alcuni soci. L’obiettivo: integrare il contenuto dei giornali tradizionali portando nuovi prodotti digitali su device nuovi (quelli che, all’epoca, erano gli smartphone) fornendo una concreta assistenza agli editori nel delicato passaggio tra la pubblicazione su carta stampata e la pubblicazione su digitale.
Vento comincia a lavorare alla fine degli anni ’90 a Oggi Sicilia (e qui diventa giornalista professionista) interessandosi poi ai processi industriali ed editoriali che ci sono dietro il mestiere. Verso quella direzione, a quel punto, si sposta la sua carriera – come scrive Prima Online -: in primis diventa direttore tecnico del tempo per poi atterrare nel ruolo di responsabile IT dell’Editoriale Veneto (editore del Corriere del Veneto). Dal 2007 al 2010 è stato capo della pianificazione operativa e circulation manager di Rcs Quotidiani dovendo curare ciclo di produzione e ciclo di distribuzione del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport.
La sua rivoluzione nel giornalismo digitale
«Trasporre il giornale così com’è in digitale non basta più; noi cerchiamo di costruire assieme agli editori nuovi prodotti digitali per nuovi lettori», diceva Vento, e questo è stato il mantra della sue esperienza imprenditoriale. Dopo una serie di esperienze, la vena imprenditoriale di Vento si è fatta concreta a più riprese. Si parte con Dshare, una startup che contava inizialmente cinque persone e che nel 2013 è arrivata ad avere ben 60 dipendenti, arrivando ad essere attiva con una sede anche negli Stati Uniti. Tra le altre cose, la sua azienda si è occupata di progetti per importanti testate editoriali tra cui quella per portare la distribuzione del secondo quotidiano finanziario statunitense (Investor’s Business Daily di Los Angeles) su iPad e su web.
Una tappa fondamentale dello sviluppo di D-Share è stata, nel 2015, l’ingresso nel capitale sociale del Gruppo GEDI con cui, già precedentemente, l’azienda aveva collaborato per sviluppare le attività digitali di Repubblica e altre testate del gruppo. Da qui è nato il sistema editoriale Kolumbus. L’uscita di Vento da D-Share arriva a fine 2021, quando le rigide procedure gestionali di un gruppo grande come Eni si fanno sentire ma – il punto focale – è l’inizio della sua malattia.
Ricompare, dopo aver dedicato attenzione alla questione con riserbo, nel 2023 con il suo Sallo!, di cui diceva essere stato a lungo studiato e che si basava su news brevi e video corti. Si tratta di un’applicazione che partita a Palermo con giornalisti molto giovani affiancati da esperti del digitale Giuseppe Smorto e Massimo Razzi, entrambi giornalisti di Repubblica con il secondo che, nella giornata di oggi, ha raccontato ai microfoni di Giornalettismo chi era Alessandro Vento). L’ambizioso progetto non ha purtroppo avuto modo di crearsi il suo spazio poiché la scorsa primavera Vento ha dovuto tornare a rendere conto alla malattia, con conseguente triste epilogo ormai noto.
(Foto copertina dal profilo LinkedIn di Vittorio Cutolo)