L’informazione italiana in (s)vendita

Da Agi a Il Secolo XIX: un'agenzia di stampa e un quotidiano al centro di trattative e polemiche. Ma c'è anche altro

30/03/2024 di Redazione Giornalettismo

Sono settimane di trattative e polemiche all’interno dell’ecosistema giornalistico italiano. Molte realtà, anche quelle consolidate, sono alle prese con imminenti cambi di proprietà. Poi ci sono delle proteste, oramai diventate quotidianità, per quel che riguarda la televisione pubblica, fino ad arrivare alla fine delle attività social di una delle pagine che, nel corso degli ultimi tre anni, ha ottenuto un successo incredibile sulle varie piattaforme. Ma partiamo da AGI: l’Agenzia Giornalistica Italia, di proprietà di ENI sta per passare nelle mani della famiglia Angelucci (deputato della Lega). Questa acquisizione sposterebbe ancor di più l’informazione (questa volta di un’agenzia di stampa di “rilevanza nazionale”) a destra, andando ad arricchire la collezioni di giornali nelle mani del Parlamentare del Carroccio.

Agi e Secolo XIX, le trattative di vendita e le polemiche

Dopo Libero, il Giornale e Il Tempo – dunque -, ecco che questa acquisizione potrebbe ulteriormente modificare l’orientamento dell’informazione nel nostro Paese. Parallelamente, c’è un’altra redazione in fermento. La storica testata di Genova, il Secolo XIX, sta per essere venduto: passerà dal gruppo Gedi a MSC in un’operazione che comprende anche un altro pacchetto di testate legate al trasporto marittimo. Come nel caso di Agi, anche i giornalisti del Decimonono chiedono chiarezza sul futuro loro e della testata per la quale lavorano.

E mentre in Rai si riacutizzano le polemiche – questa volta relativamente a RaiNews24 – sulla disinformazione politica (anche in vista delle elezioni Europee), il voto di giugno ha fatto cadere un importante progetto che da anni racconta la politica attraverso i social network. Dopo la minaccia di un’azione legale da parte di Italia Viva, Ultimora – POLITICS ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni su Instagram, Facebook, X e Telegram.

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