Il Secolo XIX passa da Gedi a MSC (e i giornalisti scioperano)

Nel trambusto delle ultime settimane, anche il quotidiano diretto da Stefania Aloia è al centro di grandi manovre

29/03/2024 di Enzo Boldi

È stato firmato un accordo preliminare, propedeutico al passaggio di consegne. In una fase storica (come testimonia, per esempio, anche il caso AGI) in cui molte testate e organi di informazione sono al centro di trattative e cambi di editore, c’è subbuglio anche all’interno della redazione de Il Secolo XIX. È imminente, infatti, la vendita del quotidiano di Genova e della Liguria che, a breve, passerà dal gruppo Gedi (quello che controlla, tra i tanti, il quotidiano La Repubblica) a MSC (sì, la holding che controlla l’omonima MSC Crociere e Italo, solo per fare due esempi).

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Ma cosa c’entra un’azienda che si occupa di trasporto (in particolare quello navale) con una storica testata giornalistica? In realtà, l’operazione – ora sarà avviata la fase della due diligence – è molto più ampia. Oltre a Il Secolo XIX, infatti, l’accordo preliminare prevede anche l’acquisizione di altri quattro giornali (attualmente in possesso di Exor, quindi del gruppo Gedi): The MediTelegraph, L’Avvisatore Marittimo, Il Giornale del Ponente Ligure e TTM – Tecnologie Trasporti Mare.

Secolo XIX passa da Gedi a MSC, mentre i giornalisti scioperano

Dunque, si sta arrivando a dama dopo mesi di indiscrezioni. Ma il Comitato di Redazione del quotidiano genovese è da tempo preoccupato per quel silenzio che per settimane ha accompagnato queste voci. La scorsa settimana, per esempio, ci sono stati due giorni di sciopero da parte dei giornalisti, supportati anche dall’Associazione Ligure dei Giornalisti e dall’Ordine dei Giornalisti locale. Perché quel silenzio da parte di Gedi è stato accompagnato da poche smentite sulle trattative in essere. Voci spente che, in realtà, erano concretissime:

«Il Gruppo Gedi, dopo numerose smentite sulla possibilità vendita del nostro giornale, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua poca credibilità. Comportandosi come aveva già fatto in passato quando operazioni di cessione erano state negate per poi concretizzarsi subito dopo e portando allo smantellamento di quello che fino a poco fa era il primo gruppo editoriale italiano – si legge nel comunicato sindacale del Cdr del Secolo XIX – Siamo fortemente preoccupati, non tanto per una eventuale cessione ad un gruppo economicamente solido come Msc da cui siamo in attesa di conoscere piani e investimenti futuri, ma quanto per le modalità con cui la rappresentanza sindacale (e di conseguenza tutta la redazione) è stata informata dell’avvio della due diligence». 

Dunque, come sta accadendo per Agi, anche a Genova – sponda Secolo XIX – la situazione sta ribollendo nella pentola dei grandi cambiamenti.

Le grandi cessioni di Gedi

Le preoccupazioni riguardano, come ovvio, il futuro lavorativo dei giornalisti che lavorano nella redazione del quotidiano. E, soprattutto, questo ennesimo passo conferma come i piani del gruppo editoriale Gedi siano cambiati – e non poco – da quando (tra la fine del 2019 e il 2020) la maggioranza è passata nelle quote della holding finanziaria olandese (di proprietà della famiglia Agnelli) Exor. Da quel momento, dopo una prima fase di assestamento, sono stati ceduti moltissimi quotidiani. A fare il maggior rumore, per esempio, fu la vendita del settimanale L’Espresso a BFC Media di Danilo Iervolino. Ma nel corso degli ultimi anni (in alcuni casi le operazioni risalgono alla fase precedente al passaggio di Gedi nelle mani di Exor) anche molte altre testate hanno seguito un percorso analogo. Tra le fuoriuscite da Gedi, infatti, troviamo molti giornali locali: Il Tirreno, La Nuova Ferrara, La Nuova Sardegna, la Gazzetta di Reggio sono state vendute al gruppo Sae; Il Messaggero Veneto, La Nuova di Venezia e Mestre, il Mattino di Padova, il Piccolo, il Corriere delle Alpi e la Tribuna di Treviso sono state cedute a Nord Est Multimedia; La Gazzetta di Mantova è finita nelle mani di Athesis.

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