Dietro la scelta di Apple di non produrre l’auto elettrica non c’è solo l’AI

Nel percorso decennale che ha portato all'abbandono del progetto, sono state incontrate altri difficoltà

15/03/2024 di Enzo Boldi

Un progetto mai dichiarato ufficialmente, ma nemmeno smentito, che nasce 10 anni fa. Dopo il via libera di Tim Cook, era iniziata la lunga (quasi infinita) progettazione del primo modello di auto elettrica targata Apple. Oggi, nel 2024, quel programma – chiamato in codice “Project Titan” – è arrivato alla fine, ma non in senso positivo. L’azienda di Cupertino, che ha investito centinaia di milioni di euro (anche se i numeri esatti non si conoscono e, probabilmente, non si sapranno mai), ha rinunciato a entrare nella contesa dell’automotive.

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In molti, nelle ricostruzioni dopo la pubblicazione (anche in questo caso, non confermata, come da canovaccio iniziale) di questa notizia, hanno sottolineato un aspetto: si rinuncia all’auto elettrica Apple per proseguire e intensificare gli investimenti – anche a livello di forza lavoro – sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’azienda di Cupertino, infatti, è indietro rispetto ai concorrenti e solo negli ultimi mesi ha iniziato a sviluppare soluzioni AI, ancora non commercializzate (al netto di Siri). Ma è veramente così?

Auto elettrica Apple, perché il progetto è stato sospeso

Sicuramente, in queste ricostruzioni c’è molta volontà. È noto un rimescolarsi interno delle carte: molti dei dipendenti che per anni hanno lavorato allo sviluppo e alla progettazione dei prototipi per il “Project Titan”, sono stati destinati ad altri settori dell’azienda. La maggior parte di loro, hanno iniziato a collaborare con il team di intelligenza artificiale. Dunque, sembra che l’equazione trovi una soluzione praticamente perfetta. In realtà, gli investimenti nell’AI rappresentano solo il tassello finale nella lunga strada dell’abbandono del progetto per la Apple Car.

La produzione dei componenti

Facciamo un piccolo passo indietro. Rispetto ai piani iniziali, il primo modello di auto elettrica Apple doveva essere immesso sul mercato nel 2026. Questa scadenza era stata posticipata di due anni (entro il 2028), prima della decisione di abbandonare il progetto. Nel settembre scorso, le prime voci sull’intenzione di bloccare il tutto iniziavano a circolare.

Ming-Chi Kuo, uno dei principali analisti di quel che succede dentro e fuori Cupertino, ha spiegato un punto incontrovertibile del piano iniziale di Tim Cook: ogni singolo componente sarebbe dovuto essere prodotto da Apple. Insomma, nessun appoggio o accordo commerciale di produzione con altre case automobilistiche. Dunque, dalla batteria alla scocca: tutto marchiato con il logo della mela morsicata. Una strategia che non si è rivelata vincente. Nonostante negli anni si siano susseguite voci di accordi (con Hyundai, Toyota e Nissan), nessun contratto è stato stipulato con le realtà già leader nella produzione di vetture. E questo ha portato a un rallentamento dei lavori, fino al blocco finale. Ufficioso, come è stato dall’origine.

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